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Nevralgia posterpetica conseguenza del fuoco di Sant’Antonio

Nevralgia posterpetica

L’herpes zoster a cui si deve l’insorgenza del fuoco di Sant’Antonio può avere come conseguenza  la manifestazione della nevralgia posterpetica che rappresenta la complicanza più frequente associata a questa malattia virale. Spesso oltre all’eruzione cutanea che si manifesta nelle aree di distribuzione delle radici spinali si associa anche una sensazione dolorosa che può non risolversi spontaneamente ma tende a diventare persistente delineando così il quadro clinico della nevralgia posterpetica (NPH). In genere il dolore continua a palesarsi nella sede dell’eruzione cutanea anche a distanza di qualche mese dopo la scomparsa dell’eruzione tipica del fuoco di Sant’Antonio, anche entro tre mesi, al momento però non è stato ancora possibile delineare un preciso profilo temporale che permetta di distinguere il dolore tipico da imputare al complesso dei sintomi dell’herpes zoster e quello che invece caratterizza la nevralgia posterpetica. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Fuoco di Sant’Antonio: come si cura. Continue reading

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Fuoco di Sant’Antonio uncaria tomentosa

Fuoco di Sant’Antonio uncaria tomentosa: il suo impiego

Per ristabilire lo stato generale di salute del soggetto colpito dal fuoco di Sant’Antonio si può ricorrere ad alcuni rimedi naturali e tra le piante indicate per contrastare gli effetti del virus vi è anche l’uncaria tomentosa, una pianta originaria delle foreste equatoriali  di cui sono ben note le proprietà immunostimolanti per cui è un valido alleato per potenziare il sistema immunitario dei pazienti colpiti  dal virus dell’herpes zoster. Oltre a questa importante azione volta a rafforzare il sistema immunitario, l’uncaria possiede altre proprietà di grande utilità ed infatti la pianta è impiegata come agente antinfiammatorio,  antidolorifico e cicatrizzante quindi è utile anche contro l’eruzione cutanea del fuoco di Sant’Antonio. La sua azione benefica è da ricondurre alla presenza di principi attivi quali: alcaloidi, sotto la cui denominazione vengono raccolti oxindoli, irsutina e rincofillina; acido oleanolico; flavonoidi; glicosidi, triterpeni. Grazie al suo ampio raggio di azione questa pianta amazzonica viene impiegata per favorire la guarigione dei soggetti colpiti da diverse malattie di origine immunologica, ma anche per inibire la sintomatologia legata a processi infiammatori cronici quindi il suo utilizzo in ambito erboristico viene indicato in caso di: infezioni veicolate da herpes virus e retrovirus; dolori muscolari; dolori articolari; disturbi digestivi. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura di Fuoco di Sant’Antonio cura naturale: rimedi per l’herpes zoster. Continue reading

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Fuoco di Sant’Antonio cura farmacologica per ridurre i sintomi

Fuoco di Sant’Antonio cura farmacologica

Per placare i sintomi e favorire la guarigione, e per neutralizzare eventuali complicanze, si può seguire in caso di Fuoco di Sant’Antonio una cura farmacologica antivirale sistemica a cominciare dalle 72 ore dopo le prime manifestazioni a livello cutaneo. Per ottenere la completa guarigione si consiglia di prolungare il ciclo di farmaci per 7-10 giorni fino dunque alla completa scomparsa dei sintomi. Per  evitare il rischio di sviluppare un’infezione più severa e per scongiurare l’insorgenza di possibili complicazione legate all’herpes zoster, prime tra tutte la nevralgia post-erpetica, si può interviene anche sulle difese assumendo farmaci immunostimolanti: questa classe di presidi medici ha il compito di rafforzare le difese immunitarie debilitate del paziente. Tra le terapie più efficaci contro il fuoco di Sant’Antonio il medico prescrive dei farmaci contenenti come principio attivo il Valaciclovir ma bisogna intraprendere il trattamento entro le 48 ore dalla manifestazione dei primi sintomi legati alla comparsa del rush cutaneo; la posologia consigliata prevede l’assunzione del prodotto tre volte al giorno, ogni 8 ore, per la durata di sette giorni. Maggiori informazioni si trovano su Fuoco di sant antonio cure: attraverso l’aspirina liquida. Continue reading

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Fuoco di Sant’Antonio dolore: le tre fasi

Fuoco di Sant’Antonio dolore: sindrome dolorosa

Il quadro clinico del fuoco di Sant’Antonio prevede tra i sintomi anche una sensazione prolungata di dolore che insieme all’eruzione eritemato-vescicolosa unilaterale rappresentano le principali manifestazioni del disturbo. La sindrome dolorosa che accompagna la manifestazione dell’herpes zoster si caratterizza per diversi gradi di intensità, nel corso del primo stadio il soggetto avverte un dolore prodromico che precede la comparsa dell’eruzione cutanea, in questo caso la dolenza non è specifica e per questo tende ad essere confuso con altri disturbi in base alla sua sede. Il quadro sintomatologico del fuoco di Sant’Antonio prevede in seguito un secondo segmento di dolenza che si viene ad evidenziare in questo caso il dolore è più acuto e si accompagna a tutto il periodo in cui si evidenzia l’eruzione di tipo vescicolare. Anche dopo la completa guarigione il paziente infettato dall’herpes zoster può provare un dolore cronico che può durare mesi oppure anni, come diretta conseguenza della scomparsa delle lesioni sulla pelle, vista quindi la persistenza del dolore in tutte le fasi dell’infezione si parla specificatamente di sindrome dolorosa. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo I sintomi del fuoco di sant antonio. Continue reading

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Alimentazione fuoco di Sant’Antonio: la sua azione immunostimolante

Alimentazione fuoco di Sant’Antonio

Una giusta alimentazione contro l’herpes zoster responsabile dell’insorgenza del fuoco di Sant’Antonio pur non avendo una proprietà curativa, soprattutto nella fase acuta della patologia, è capace però di attivare un’efficace azione immunostimolante. La dieta deve infatti fornire all’organismo quella serie di nutrienti in grado di mantenere alte le difese del sistema immunitario in modo da respingere i patogeni che causano infezioni batteriche e virali. Per evitare quindi il contagio dell’herpes zoster l’alimentazione assume un ruolo centrale a scopo preventivo per evitare che a causa del deficit immunitario si creino le condizioni adatti alla proliferazione del focus infettivo. In particolare sono le persone anziane ed i soggetti immunodepressi ad essere maggiormente colpiti dalla forma cronicizzante del fuoco di Sant’Antonio mentre per gli altri pazienti che vengono colpiti dall’herpes zoster il decorso è benigno in quanto dopo pochi giorni i sintomi cutanei tendono a torna alla normalità, a differenza dei soggetti anziani oppure di quelli immunodepressi che invece evidenziano una sintomatologia più lunga e dolorosa. Spesso questa classe di pazienti va incontro a delle complicazioni anche gravi per la salute in quanto hanno delle difese immunitarie fortemente debilitate e così possono manifestare: meningite, polmonite, epatite, artrite, gastrite, cistite, enterocolite. Maggiore informazioni Fuoco di sant antonio come si cura: si sconsigliano antivirali. Continue reading

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Fuoco di Sant’Antonio fiori di Bach

Fuoco di Sant’Antonio fiori di Bach: alcuni rimedi

La floriterapia può rappresentare una strada terapeutica valida per dare sollievo al quadro clinico dei soggetti colpiti da fuoco di Sant’Antonio che possono trovare nei rimedi offerti dai fiori di Bach un valido palliativo in alternativa alla cura farmacologica. Quando ci si rivolge alla sfera naturale è comunque opportuno consultare uno specialista il quale saprà indicare il trattamento più adatto alle proprie condizioni di salute. Tra i diversi rimedi che vengono consigliati in caso di infezione da herpes zoster che scatena il fuoco di Sant’Antonio si consiglia di applicare sull’esantema il Cherry Plum. Questo fiore oltre ad essere un rimedio efficace che agisce sulla sintomatologia scatenata dall’herpes zoster è anche un palliativo utile per  il sistema nervoso centrale, viene anche consigliato per il  trattamento del morbo di Parkison, agisce anche sull’insonnia ed il sonnambulismo, l’utilità del Cherry Plum si riscontra in caso di enuresi notturna dei bambini. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Fuoco di Sant’Antonio cura: rimedi per rafforzare il sistema immunitario. Continue reading

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Fuoco di Sant’Antonio cura: rimedi per rafforzare il sistema immunitario

Fuoco di Sant’Antonio cura: rimedi naturali

L’herpes zoster, che causa la varicella durante l’infanzia, in età adulta può ridestarsi e provocare una nuova manifestazione sintomatologica ma in questo caso si presenta il Fuoco di Sant’Antonio che si caratterizza per una natura più virulenta, con sintomi che possono essere gestiti con una cura a base di rimedi fitoterapici. La prima manifestazione che testimonia l’insorgenza del disturbo è l’eruzione cutanea che si viene ad evidenziare nell’area dei nervi a livello periferico, in particolare le zone più esposte all’herpes zoster sono il volto ed il tronco che diventano alquanto sensibili e doloranti a causa dell’eruzione di piccole vesciche che contengono al loro interno del materiale semioleoso di consistenza liquida che progressivamente cambia colore durante il decorso della patologia: all’inizio infatti il contenuto delle vescicole è trasparente, successivamente diventa giallastro determinando l’assottigliamento delle sacche che diventano secche e si ricoprono di croste. A parte l’eruzione cutanea che determina dolore e prurito, il soggetto può anche presentare stati febbrili e brividi. Per poter affrontare il dolore ed il prurito al meglio evitando di grattarsi e lasciare segni o creare infezioni si possono seguire dei suggerimenti che fanno appello alla natura, ma i rimedi naturali sono utili anche per rafforzare il sistema immunitario debilitato dal virus. Maggiori notizie su Fuoco Sant’Antonio cura: i rimedi naturali. Continue reading

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Fuoco di Sant’Antonio contagio: i soggetti maggiormente esposti

Fuoco di Sant’Antonio contagio: chi colpisce

Quando si parla di fuoco di Sant’Antonio contagio si fa riferimento alla trasmissione di un virus alquanto infettivo e resistente: infatti il virus della varicella anche se debellato rimane latente nelle cellule nervose del soggetto precedentemente aggredito in attesa di trovare le condizioni ideali per ridestare il focus infettivo e dando poi vita ad una seconda eruzione che si manifesta con il quadro clinico del fuoco di Sant’Antonio o herpes zoster. Dal momento che la varicella è particolarmente frequente tra i bambini di etò scolare invece il fuoco di Sant’Antonio è di conseguenza un disturbo che compare in genere con maggiore incidenza dopo i 40 anni, ma non sono rari episodi anche tra i soggetti giovani. Se ne deduce quindi che non possono essere colpiti dal fuoco di Sant’Antonio quei soggetti che non sono venuti a contatto con il virus della varicella. Per approfondimenti si rinvia all’articolo Virus varicella zoster: una malattia frequente tra la popolazione. Continue reading

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