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Fuoco di Sant’Antonio vitamine utili

Fuoco di Sant’Antonio vitamine

Il virus dell’herpes zoster responsabile del fuoco di Sant’Antonio è considerato un’opportunista in quanto si insinua nei soggetti nei momenti di debolezza dell’organismo, per scongiurare tale eventualità e per rafforzare le difese immunitarie si consiglia un maggiore apporto di vitamine. Nella dieta non devono mancare frutta e verdura che possono rappresentare una sorta di prevenzione a livello alimentare contro le infezioni di natura virale, questo perché attraverso una dieta sana ed equilibrata si rifornisce all’organismo una buona fonte di sostanze nutritive capaci di sostenere le difese immunitarie. Bisogna quindi portare in tavola quei cibi in cui sono contenuti vitamine, sali minerali ed antiossidanti che permettono di ripristinare il benessere generale e favorire allo stesso tempo la guarigione in caso di fuoco di Sant’Antonio. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Herpes zoster difese immunitarie dell’organismo: la giusta dieta. Continue reading

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Fuoco di Sant’Antonio paralisi di Bell con interessamento del VII nervo cranico

Fuoco di Sant’Antonio paralisi di Bell

Tra le complicanze legate al decorso dell’infezione virale veicolata dal fuoco di Sant’Antonio vi è anche la cosiddetta paralisi di Bell che colpisce i nervi facciale, in particolare si tratta di una manifestazione causata da una disfunzione del VII nervo cranico che determina nel soggetto debolezza muscolare o paralisi che coinvolge un solo lato del volto. Tra i fattori scatenanti più probabili che determinano questa paralisi facciale ci sono gli agenti virali che determinano l’innesto di un focus infiammatorio che si localizza nel nervo faciale, ossia nel VII nervo cranico. La paralisi di Bell può essere scatenata dall’infezione virale che scatena il fuoco di Sant’Antonio e si traduce principalmente nell’incapacità di controllare i muscoli facciali di un solo lato del volto, quello appunto colpito da paralisi, associato anche alla perdita della sensibilità gustativa che coinvolge circa i due terzi anteriori della lingua; oltre a questi disturbi il soggetto risente anche da alcuni cambiamenti anatomici che riguardano il modo di sorridere o di chiudere le palpebre. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Fuoco di Sant’Antonio ipersensibilità cutanea. Continue reading

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Fuoco di Sant’Antonio melissa: la sua azione

Fuoco di Sant’Antonio melissa

Diversi estratti vegetali risultano efficaci come palliativi per combattere gli herpes virus responsabili tra l’altro dell’innesto del fuoco di Sant’Antonio, e tra i principi attivi di tipo naturale più efficaci ci sono quelli presenti nella melissa. Questo rimedio naturale attiva non solo un’azione calmante e di tipo ansiolitica ma alla pianta vanno attribuite anche delle proprietà antivirali da rivolgere contro le infezioni virali, in particolare questa azione si deve alla a presenza dei fenil propani e dei fenoli che fanno parte della formulazione della melissa. Si tratta dunque di un valido rimedio naturale che apporta al soggetto colpito dal fuoco di Sant’Antonio un temporaneo sollievo nei confronti del dolore e dell’infiammazione cutanea connessa con il rash cutaneo che si caratterizza per la presenza di piccole vesciche che si localizzano in genere in una parte ben determinata del corpo. Per maggiori informazioni sui rimedi naturali si rimanda alla lettura dell’articolo Fuoco di Sant’Antonio cure naturali: i trattamenti alternativi ai farmaci. Continue reading

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Fuoco di Sant’Antonio ipersensibilità cutanea

Fuoco di Sant’Antonio ipersensibilità cutanea: cosa implica

Dopo il decorso della patologia possono sussistere alcuni sintomi che appaiono come una diretta conseguenza del quadro clinico connesso con l’insorgenza del fuoco di Sant’Antonio e tra le possibile complicanze vi è anche l’ipersensibilità cutanea che tende a manifestarsi anche molti mesi dopo la scomparsa dell’eruzione cutanea. Anche dopo la guarigione persistono alcuni disturbi, il soggetto a distanza di qualche settimana dalla remissione della sintomatologia può evidenziare sulla pelle delle cicatrici di piccole dimensione di colore biancastro che tendono a scomparire lentamente per cui sono necessari alcuni mesi, in seguito però può persistere nel paziente una sensazione di ipersensibilità e di dolore che interessa le zone cutanee maggiormente colpite in precedenza dal rush cutaneo. La sintomatologia connessa con la genesi del fuoco di Sant’Antonio potrebbe perdurare in quanto le terminazioni nervose al di sotto della pelle risultano essere profondamente lesionate dall’azione del virus, si protraggono così i tempi guarigione in quanto sono le terminazioni nervose a subire i maggiori danni rispetto alla pelle. Per scongiurare questa complicanza assume quindi un ruolo rilevante sia la precoce diagnosi sia il trattamento medico nei confronti del fuoco di Sant’Antonio. Altre notizie su Fuoco di Sant’Antonio prurito come placarlo. Continue reading

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Fuoco di Sant’Antonio eleuterococco: proprietà

Fuoco di Sant’Antonio eleuterococco

Per combattere il quadro sintomatologico che accompagna le manifestazioni delle infezioni provocate dall’aggressione degli herpes virus tra cui il fuoco di Sant’Antonio si può far ricorso a diversi estratti vegetali tra cui l’eleuterococco. L’Eleutherococcus senticosus è una pianta originaria della Cina, della Mongolia e della Siberia nota per le sue capacità di rafforzare le difese immunitarie dell’organismo a livello generale per cui è utile come rimedio naturale che facilita la guarigione dall’infezione dovuta al fuoco di Sant’Antonio. In particolare le virtù di questo rimedio erboristico vanno ricercate fondamentalmente nella sua radice dove si concentrano i principi attivi della pianta primi tra tutti alcuni tipi di saponosidi, denominati eleuterosidi. L’eleuterococco ha la capacità di stimolare l’attività del sistema endocrino determinando un ingrossamento delle ghiandole surrenali in questo modo si migliora la secrezione  degli ormoni che favoriscono la risposta immunitaria dell’organismo debilitato. Quindi la principale azione svolta da questo rimedio naturale consiste nel rafforzare  il sistema immunitario: l’eleuterococco infatti ne migliora l’attività stimolando i processi di fagocitosi da parte dei leucociti. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Fuoco di Sant’Antonio cure palliative per scongiurare complicanze. Continue reading

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Fuoco di Sant’Antonio prurito come placarlo

Fuoco di Sant’Antonio prurito

Tra le manifestazioni più fastidiose che accompagnano l’eruzione cutanea tipica del fuoco di Sant’Antonio vi è il prurito che può essere placato con dei rimedi naturali. Il prurito è una diretta conseguenza degli effetti dell’herpes zoster che scatena l’infiammazione dei nervi dove si concentra, provocando dolore locale ed irritazione. Per placare la sintomatologia è necessario un intervento che agisca sia sull’eruzione cutanea sia sull’infiammazione. Tra i consigli pratici che si rivelano di grande utilità si consiglia l’applicazione a livello locale di preparati topici quali gel oppure creme nella cui formulazione si trova il cloruro di alluminio, consigliato anche in caso di prurito dovuto alle punture di zanzare, si tratta infatti di una sostanza capace di garantire un  immediato sollievo seppur di breve durata, in questo modo si evita di andare incontro ad eventuali infezioni da ascrivere al grattamento della pelle con le unghie. I gel e le pomate a base di cloruro di alluminio quindi sono efficaci in caso di fuoco di Sant’Antonio in quanto i suoi principi attivi riducono considerevolmente la fastidiosa sensazione di prurito provocata dalle eruzioni cutanee. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura di Fuoco di Sant’Antonio cure palliative per scongiurare complicanze. Continue reading

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Fuoco di Sant’Antonio recidiva dell’infezione primaria

Fuoco di Sant’Antonio recidiva dell’infezione primaria: precisazioni

In ambito clinico si fa riferimento al fuoco di Sant’Antonio come ad una recidiva dell’infezione primaria, ossia della varicella contratta in precedenza e che ha lasciato tracce nel sistema immunitario dell’ospite che non è stato in grado di debellare completamente il virus. Può capitare quindi che dopo anche diversi anni dall’insorgenza dell’infezione primaria in quanto il virus resta nascosto nelle cellule delle radici nervose spinali, la sua presenza è non molesta in quanto resta inattivo, può però capitare che quando l’organismo appare più debilitato il virus herpes zoster può riattivarsi seguendo il percorso di un nervo e palesandosi attraverso la tipica eruzione cutanea che segue la distribuzione del nervo. Diversi fattori possono contribuire a far comparire il fuoco di Sant’Antonio, anche se la principale causa che può determinare la sua insorgenza è rappresentata da un calo delle difese immunitarie che permette al virus annidato nell’organismo di riattivare l’infezione: secondo le statistiche mediche si stima che 1 persona su 10 dopo aver superato i 50 anni potrà sviluppare “l’infezione secondaria” dell’herpes zoster nel corso della sua vita. Altre informazioni utili si trovano su Nevralgia posterpetica conseguenza del fuoco di Sant’Antonio. Continue reading

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Fuoco di Sant’Antonio miele di eucalipto: la sua utilità

Fuoco di Sant’Antonio miele di eucalipto

Dal momento che in ambito medico non esiste un trattamento specifico per contrastare il virus dell’herpes zoster responsabile dell’insorgenza del fuoco di Sant’Antonio  si possono adottare anche delle soluzioni di tipo naturale, di cui poter beneficiare per placare alcuni sintomi, come ad esempio il miele di eucalipto. Questo rimedio viene suggerito dalla tradizione popolare e quindi rientra nell’ambito dei cosiddetti rimedi della nonna e viene consigliato come palliativo ad uso topico: l’applicazione del miele sull’eruzione cutanea infatti dà sollievo all’infiammazione ed al prurito. Quando si fa affidamento ai rimedi naturali non si evidenziano effetti collaterali inoltre è possibile integrare il trattamento ad una cura farmacologica, e nel caso del quadro clinico del  fuoco di Sant’Antonio si possono di solito associare i rimedi fitoterapici e popolari questi con gli analgesici che mirano principalmente ad alleviare il dolore e ridurre il malessere generale causato dall’infezione virale. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Fuoco di Sant’Antonio cure palliative per scongiurare complicanze. Continue reading

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Fuoco di Sant’Antonio dente di leone

Fuoco di Sant’Antonio dente di leone: proprietà

Tra i rimedi naturali consigliati dalla tradizione popolare per curare i sintomi del fuoco di Sant’Antonio si suggerisce anche il dente di leone, noto anche con il nome di tarassaco, si tratta di una pianta medicinale che possiede una rinomata azione palliativa nei confronti dei disturbi causati dalle vescicole. La sua efficacia è da imputare alle sue proprietà antinfiammatorie che contribuiscono ad alleviare l’infiammazione ed il prurito causato dall’eruzione cutanea tipica dell’infezione veicolata dall’herpes zoster determinando così un miglioramento del quadro generale del paziente. In campo erboristico vengono utilizzate le foglie del dente di leone in quanto in esso sono contenuti diversi principi attivi quali: triterpeni, steroidi, vitamine (B1, B2, C, E), flavonoidi, derivati di acido taraxinico; invece nella radice sono presenti ulteriori principi attivi quali: triterpeni, steroidi, taraxacosidi, sesquiterpenlactoni, acido taraxinico e taraxacolide, acido linolico e linoleico. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Fuoco di Sant’Antonio cure palliative per scongiurare complicanze. Continue reading

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Fuoco di Sant’Antonio cure palliative per scongiurare complicanze

Fuoco di Sant’Antonio cure palliative

Come terapia per contrastare l’herpes zoster responsabile dell’insorgenza del fuoco di Sant’Antonio vengono suggerite delle cure palliative con lo scopo più che di intervenire sull’esantema, che si risolve spontaneamente, di alleviare il dolore per renderlo meno intenso. È necessario poi seguire regolarmente i trattamenti farmacologici indicati per scongiurare eventuali complicanze che possono portare allo sviluppo della e nevralgia posterpetica. Il trattamento farmacologico con cui si interviene per placare il quadro clinico del fuoco di Sant’Antonio prevede l’uso di farmaci antivirali nel cui elenco figurano presidi medici quali: valaciclovir, citara bina, aciclovir, famciclovir, brivudina da assumere per via orale, questa terapia ha lo scopo di ridurre la sensazione dolorosa associata alla manifestazione dell’esantema, è necessario però iniziare prontamente la cura che va impostata non oltre le 72 ore dalla manifestazione dell’eruzione cutanea, la terapia va poi continua per circa 7-10 giorni. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Fuoco di Sant’Antonio cura farmacologica per ridurre i sintomi. Continue reading

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