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Fuoco di sant’Antonio trattamento a base di capsaicina

Fuoco di sant’Antonio trattamento a base di capsaicina

Tra i diversi rimedi naturali che vengono consigliati in associazione alla terapia farmacologica soprattutto per placare i disturbi a livello cutaneo associati al fuoco di sant’Antonio si consiglia il trattamento a base di capsaicina. Questa sostanza è uno degli alcaloidi a cui si deve il sapore piccante dei peperoncini, viene prodotta principalmente dalle ghiandole localizzate tra la parete del frutto e la sua placenta, ossia il tessuto che regge i semi. L’uso analgesico della capsaicina è noto sin dal passato per cui viene utilizzata dalla tradizione popolare come rimedio naturale per trattare il dolore di tipo neuropatico. In caso di fuoco di sant’Antonio si raccomanda di placare il dolore a livello cutaneo con degli impacchi caldi e freddi da alternare con l’applicazione di una crema o lozione a base di capsaicina. In farmacia si trovano diversi prodotti ad uso topico nella cui formulazione è presente il principio attivo della capsaicina, si tratta di creme che vengono spesso prescritte per trattare i dolori muscolari e quelli di tipo reumatico. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Fuoco di sant’Antonio pomate a base di propoli. Continue reading

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Diagnosi del fuoco di Sant’Antonio

Diagnosi del fuoco di Sant’Antonio

Per quanto riguarda la diagnosi del fuoco di Sant’Antonio è possibile identificare l’infezione a partire dai sintomi e dall’eruzione cutanea tipica dell’aggressione dell’herpes zoster. In genere l’interpretazione di questi segni clinici è sufficiente alla formulazione della diagnosi, nel caso di dubbi e per avere una maggiore certezza, in presenza di sintomi sospetti è possibile sottoporsi ad alcuni esami di laboratorio soprattutto quando è difficile riconoscere i sintomi ed attribuire il dolore neuropatico al virus dell’herpes zoster. Per accertare la diagnosi del fuoco di Sant’Antonio è sufficiente un esame del sangue per la ricerca degli anticorpi che si attivano a causa della presenza dell’herpes zoster. In presenza di sintomi sospetti durante  la fase acuta si può effettuare il dosaggio dei virioni, ossia delle particelle virali, mediante PCR, invece in fase cronica si può effettuare il dosaggio delle immunoglobuline, se si riscontrano IgM vuol dire che l’infezione è alquanto recente, se si riscontrano IgG allora l’infezione è di natura remota. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Zoster sine herpete come si diagnostica. Continue reading

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Fuoco di sant’Antonio pomate a base di propoli

Fuoco di sant’Antonio pomate a base di propoli

Come terapia utile per ridurre la durata e la gravità dei sintomi connessi con il quadro clinico del fuoco di sant’Antonio si può affiancare al trattamento farmacologico qualche rimedio naturale come ad esempio l’uso delle pomate a base di propoli. Se da una parte l’assunzione di farmaci antivirali è necessaria per scongiurare il rischio di incorrere in una complicanza come la nevralgia post erpetica, dall’altra non è sconsigliata una terapia topica di tipo naturale che permette di intervenire sul rash cutaneo associato all’infezione virale per disinfiammarlo. Tra i rimedi naturali indicati a livello topico è utile il ricorso alle pomate a base di propoli, acquistabili in erboristeria, che sfruttano la combinazione di tre proprietà fondamentali quali: antibiotica, anestetica e cicatrizzante. Di fatto in ambito dermatologico questo rimedio fitoterapico è consigliato per migliorare diverse problematiche cutanee quali: eruzioni cutanee legate all’herpes zoster, contusioni, ascessi, foruncoli, eczemi, micosi, psoriasi. Maggiori informazioni si trovano su Anestetici locali a base di lidocaina. Continue reading

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Fuoco di sant’Antonio solu-sospensione

Fuoco di sant’Antonio solu-sospensione

L’herpes zoster responsabile delle infezioni virali del fuoco di sant’Antonio e della nevralgia post erpetica può venir trattato attraverso la cosiddetta solu-sospensione, definito anche metodo De Benedittis, dal nome del medico Giuseppe De Benedittis, direttore del Centro interdipartimentale per lo studio e la terapia del dolore all’Università degli Studi di Milano. Questo trattamento contro il fuoco di Sant’Antonio è stata messa a punto nel 1992 formulandolo come cura per contrastare i focus infettivi scatenati dall’herpes zoster. In pratica questo metodo si affida all’azione combinata di due componenti: l’acido acetilsalicilico, ossia la comune aspirina, e l’etere etilico, usato come detergente della pelle. Nello specifico si prepara una soluzione composta dall’acido acetilsalicilico che si scioglie solo in parte grazie all’azione dell’etere,  questo preparato è in grado di penetrare sotto la cute avendo così accesso agli specifici recettori del dolore inibendoli, in questo modo la terapia permette di intervenire direttamente sulla sintomatologia dolorosa. Per altre informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Fuoco di Sant’Antonio dolore: le tre fasi. Continue reading

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Approfondimenti

Fuoco di Sant’Antonio olio essenziale di Tea Tree

Fuoco di Sant’Antonio olio essenziale di Tea Tree

Tra i rimedi popolari più conosciuti per curare l’herpes zoster, che si tramandano di generazione in generazione, si consiglia in caso di fuoco di Sant’Antonio di adoperare l’olio essenziale di Tea Tree ossia dell’albero del tè che viene estratto dalle foglie dell’albero di Melaleuca alternifolia. Con questo rimedio erboristico si interviene in modo pratico per alleviare il rash cutaneo, in quanto la pianta possiede proprietà antibatteriche, cicatrizzanti, antimicotiche, ma si raccomanda di applicare l’olio sulla pelle diluito con una piccola quantità di un olio vegetale perché si tratta di un prodotto dall’alta concentrazione, per cui per non provocare irritazioni sull’epidermide già sensibile è meglio intervenire per renderlo meno potente. Per dare sollievo all’eruzione cutanea si suggerisce di fare degli impacchi con un panno di cotone oppure un batuffolo, bastano poche gocce di olio essenziale diluito con l’acqua oppure con un olio vegetale, per poi procedere con le applicazioni sulla zona da trattare ripetendo l’operazione anche diverso volte al giorno (3 o 4 applicazioni quotidiane quando se ne avverte la necessità). Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Argento colloidale fuoco di Sant’Antonio. Continue reading

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Fuoco di Sant’Antonio unghia di gatto

Fuoco di Sant’Antonio unghia di gatto

Tra le piante medicinali consigliate in caso di infezioni veicolate dall’herpes zoster come trattamento utile per favorire la guarigione in caso di fuoco di Sant’Antonio si suggerisce l’unghia di gatto, ossia l’Uncaria tomentosa, che agisce come un valido rimedio di tipo antivirale. Tra le diverse proprietà da ascrivere a tale pianta va segnalata la sua azione immunostimolante a cui si vanno ad aggiungere una potente attività antinfiammatoria e questo spiega l’ampio uso di tale pianta nella cura di diversi tipi di infiammazioni. Le proprietà curative di questa pianta sono utili nel caso di infiammazioni dell’apparato digestivo, artrite e reumatismi, attiva poi un’azione depurativa sui reni, disinfetta le ferite cutanee; da recenti studi condotti da parte dei ricercatori occidentali sono state evidenziate anche delle proprietà antimutageniche utili per prevenire l’insorgenza di forme tumorali. L’uso di questa pianta nell’ambito della fitoterapia trova applicazione in caso di diverse patologie quali: immunodeficienza, infezioni da herpes zoster e da altri virus, stati infiammatori del sistema digestivo, infiammazione dei muscoli e delle articolazioni, infezioni uro-genitali. Maggiori notizie su Alimentazione fuoco di Sant’Antonio: la sua azione immunostimolante. Continue reading

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Fuoco di Sant’Antonio citarabina: risultati clinici

Fuoco di Sant’Antonio citarabina

Per ridurre le manifestazioni sintomatologiche tipiche del quadro clinico del fuoco di Sant’Antonio il medico prescrive una terapia farmacologica antivirale sistemica che può essere incentrata sull’assunzione della citarabina. La cura farmacologica ha lo scopo di ridurre la durata dell’infezione, limitando anche l’esposizione ad eventuali complicazioni connesse con il decorso del fuoco di Sant’Antonio. La terapia farmacologica incentrata sugli antivirali deve essere intrapresa non oltre le 72 ore dalla manifestazione del caratteristico rush cutaneo, inoltre il medico raccomanda di proseguire la cura per 7-10 giorni ossia fino alla scomparsa completa dei sintomi. In particolare l’attività antivirale della citarabina ha evidenziato dei risultati positivi non solo nei confronti delle infezioni scatenate dal virus zoster ma anche contro le condizioni patologiche associate all’aggressione dell’herpes labiale e dell’herpes genitale. Il trattamento farmacologico a base di tale principio attivo risulta efficace a livello terapeutico soprattutto nei casi in cui è stata riscontrata una preliminare resistenza ad altri farmaci. Maggiori informazioni si trovano su Fuoco di Sant’Antonio cura farmacologica per ridurre i sintomi. Continue reading

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Fuoco di Sant’Antonio corticosteroidi: quando prescriverli

Fuoco di Sant’Antonio corticosteroidi

L’infezione da herpes zoster che attiva il fuoco di Sant’Antonio richiede una scelta oculata del farmaco antivirale da somministrare al paziente per ottenere un esito clinico positivo, ma talvolta è necessario far ricorso ai corticosteroidi soprattutto nella fase acuta dell’infezione virale. L’impostazione di un’adeguata terapia farmacologia è necessaria non solo per favorire la guarigione del paziente ma anche per evitare le complicanze del fuoco di Sant’Antonio che possono essere anche severe visto che di solito l’herpes zoster colpisce principalmente le persone anziane. Va ribadito che questa infezione di natura virale è causata dalla riattivazione del virus della varicella che tende a colpire con maggiore frequenza nell’infanzia, il virus dell’herpes zoster acquisito durante l’infezione primaria resta silente clinicamente durante tutta la vita rimanendo all’interno dei gangli spinali e dei nervi sensitivi dove può riattivarsi in particolari condizioni in cui il sistema immunitario del soggetto risulta più debilitato e stressato. Per altre informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Farmaco antivirale per il trattamento dell’herpes zoster. Continue reading

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Fuoco di Sant’Antonio formicolio: le manifestazioni caratteristiche

Fuoco di Sant’Antonio formicolio

Il quadro clinico del fuoco di Sant’Antonio scaturisce con la comparsa di un primo sintomo che è costituito dalla percezione di una sensazione persistente di formicolio e di prurito che tende a localizzarsi solitamente in una zona precisa del corpo, in genere la zona maggiormente colpita è il fianco. Dopo alcuni giorni nella zona colpita da formicolio compare il rash cutaneo che si caratterizza per la presenza di pustole piene di liquido con poche lesioni o nessuna, nel caso in cui invece si evidenziano delle lesioni si parla di zoster sine herpete. Di solito la zona più colpita dal fuoco di Sant’Antonio è il dermatoma ossia una fascia che si estende su un solo lato del tronco all’altezza della vita, talvolta l’eritema sorge su un lato del viso, intorno all’occhio oppure nella regione della fronte. A queste manifestazioni sintomatiche tipiche dell’insorgenza del fuoco di Sant’Antonio si associa poi la percezione di una sensazione dolorosa di diversa entità, lieve oppure intenso. Ulteriori informazioni si trovano su Fuoco di Sant’Antonio ipersensibilità cutanea. Continue reading

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Fuoco di Sant’Antonio cura farmacologica con antivirali

Fuoco di Sant’Antonio cura farmacologica: terapie

Tra i sintomi più molesti che aggravano il quadro clinico del fuoco di Sant’Antonio ci sono principalmente il dolore e l’esantema che possono richiedere talvolta una cura farmacologica con antivirali. Anche se di solito l’esantema tende a risolversi spontaneamente può essere necessario un trattamento mirato che ha lo scopo principale di placare il dolore che tende a localizzarsi solo su una parte del corpo in corrispondenza del nervo colpito dal virus herpes zoster, per alleviare l’intensità del dolore e scongiurare l’insorgenza della nevralgia post erpetica il medico può prescrivere dei farmaci di tipo antivirale che possono essere assunti per via orale, invece l’assunzione endovenosa è consigliata ai soggetti immunodepressi. La terapia medica ha lo scopo di favorire la pronta guarigione del paziente affetto dall’infezione veicolata dall’herpes zoster, ma la terapia deve essere avviata non oltre le 72 ore dalla manifestazione dell’esantema a livello cutaneo, inoltre per scongiurare eventuali complicanze si raccomanda di prolungare la cura farmacologica per 7-10 giorni. Maggiori informazioni si rinvia alla lettura dell’articolo Fuoco di Sant’Antonio paralisi di Bell con interessamento del VII nervo cranico. Continue reading

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