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Fuoco di sant’Antonio terapie topiche

Fuoco di sant’Antonio terapie topiche

Come trattamento della sintomatologia in caso di fuoco di sant’Antonio vengono suggerite delle terapie topiche che consistono in una serie di cure da applicare localmente sulla parte interessata dall’eruzione cutanea e dal dolore. In genere la guarigione dell’esantema avviene in maniera spontanea, si deve invece intervenire sul dolore in modo da alleviare la sua percezione, in tal caso può essere prescritta come terapia l’assunzione di farmaci antiepilettici che hanno lo scopo di regolarizzare l’anomala attività elettrica del sistema nervoso causata dai nervi danneggiati dal virus herpes zoster, questi presidi medici vengono prescritti soprattutto se il dolore si manifesta attraverso delle fitte di intensità acuta. Come trattamento d’elezione per trattare il dolore si ricorre spesso alla pratica della desensibilizzazione, una tecnica che punta a riabilitare la cute dolente stimolandola. Se, per esempio, il male si scatena al contatto con i vestiti, il medico può suggerire di strofinare per parecchi minuti sulla parte interessata un asciugamano. Ancora: se il dolore arriva da una abnorme sensibilità alle temperature, può essere consigliabile applicare impacchi caldi o freddi. Maggiori informazioni su Fuoco di sant’Antonio pomate a base di propoli. Continue reading

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Fuoco di Sant’Antonio danneggia i neuroni sensitivi

Fuoco di Sant’Antonio danneggia i neuroni sensitivi

Il virus dell’herpes Zoster, responsabile del fuoco di Sant’Antonio danneggia i neuroni sensitivi, ossia le cellule del sistema nervoso che sono specializzate nella trasmissione al cervello degli input percepiti a livello sensoriale dalla pelle e dagli organi di senso, per cui i neuroni sono in grado di avvertire: caldo, freddo, dolore, sensazioni tattili. Il virus responsabile del fuoco di Sant’Antonio va così a danneggiare i neuroni, che di conseguenza inviano al cervello delle sensazioni di dolore, ed infatti l’eruzione connessa a questa infezione virale determina tra le principali manifestazioni sintomatiche la percezione di una sensazione acuta di dolore che viene percepito come intenso e continuo, che interessa la parte dove compare  l’eruzione. Le vescicole con cui si manifesta il virus rendono particolarmente sensibile il distretto cutaneo lungo il decorso del nervo o dei nervi in cui il virus si era nascosto dopo aver causato la varicella, per cui anche il minimo sfioramento può scatenare attacchi dolorosi con contrazioni muscolari. Per altre informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Prurito post-erpetico come si manifesta. Continue reading

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Fuoco di sant’Antonio calendula

Fuoco di sant’Antonio calendula

Quando l’herpes zoster si riattiva determina l’insorgenza di specifici sintomi tra cui un’eruzione cutanea con formazione di vescicole di origine virulenta questa manifestazione del fuoco di sant’Antonio può essere trattata con la calendula, un rimedio naturale dall’azione antinfiammatoria. Per trattare l’eruzione cutanea possono essere applicati topicamente diversi prodotti dalla formulazione naturale che permettono di lenire il rossore e l’infiammazione iniziale dovuta alla presenza di vesciche contenenti un liquido trasparente, che durante il decorso della malattia infettiva si trasformano in croste e dopo la loro caduta possono lasciare sulla pelle delle cicatrici. Per trattare il rossore e desquamazione della pelle si possono preparare degli impacchi freddi con infuso di calendula da applicare nella zona interessata dal rash cutaneo che si solito si sviluppa lungo il percorso di un nervo periferico estendendosi su un lato del tronco o del viso, l’area diventa particolarmente sensibile e dolorante. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Fuoco di sant’Antonio pomate a base di propoli. Continue reading

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Fuoco di Sant’Antonio amido di mais

Fuoco di Sant’Antonio amido di mais

Tra i rimedi naturali più comunemente indicati per il trattamento dell’eruzione cutanea scatenata dal fuoco di Sant’Antonio si suggerisce anche l’uso dell’amido di mais per poter beneficiare della sua azione emolliente e delle sue proprietà detergenti. La manifestazione cutanea della malattia infettiva oltre ad essere duratura, può persistere infatti da una a quattro settimane, si presenta anche come dolorosa a causa delle vesciche piene di liquido che si localizzano prevalentemente a livello del ventre oppure della schiena, l’eruzione si palesa in genere su un solo lato del corpo delineando uno sviluppo orizzontale, quasi sempre sul torace, ma talvolta compare anche sulle cosce o sul viso. Dopo la fase bollosa si formano delle croste che poi cadono lasciando sulla pelle dei segni visibili: quando le bolle si asciugano può presentarsi poi l’insorgenza della nevralgia posterpetica che si evidenzia come un dolore acuto e pungente. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Fuoco di Sant’Antonio cura farmacologica per ridurre i sintomi. Continue reading

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Fuoco di sant’Antonio diagnosi differenziale

Fuoco di sant’Antonio diagnosi differenziale

Per identificare l’infezione virale riconducibile al fuoco di sant’Antonio ci si affida alla diagnosi differenziale dell’eruzione cutanea: già da un’indagine visiva è possibile confermare la malattia dal momento che il rash cutaneo interessa un dermatomero. Nel caso in cui l’eruzione è assente, delineando la condizione dello zoster sine herpete, l’infezione virale risulta difficile da diagnosticare in quanto il paziente risente di una serie di sintomi tipici di altre condizioni patologiche. Per formulare quindi la diagnosi dell’herpes zoster vengono eseguiti degli esami di laboratorio, è infatti possibile rilevare nel sangue la presenza degli anticorpi IgM VZV specifici, si tratta di anticorpi prodotti dall’organismo durante la manifestazione sintomatologica della varicella oppure del fuoco di sant’Antonio. Un altro test che può essere effettuato consiste nell’analizzare il contenuto sierico delle vesciche che compongono l’eruzione cutanea, si esegue in questo caso una reazione a catena della polimerasi (PCR) per la ricerca del DNA del virus herpes zoster, oppure si sottopone ad analizzare il contenuto delle bolle con un microscopio elettronico per esaminare la presenza dell’agente virale. Maggiori notizie su Prurito post-erpetico come si manifesta. Continue reading

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Fuoco di sant’Antonio Spinifex

Fuoco di sant’Antonio Spinifex

Da ormai diverso tempo il fuoco di sant’Antonio viene trattato con un preparato floreale a base di Spinifex, un fiore Australiano capace di lenire il dolore provocato dall’eruzione dell’infezione di tipo virale che si caratterizza per la sua genesi unilaterale composta da vescicole che si dispongono a grappoli sul percorso dei nervi sensitivi, a cui si associa la manifestazione di dolore locale. Questo fiore di Bach ha la struttura di un cespuglio erboso e fiorisce in estate ed in autunno, si caratterizza poi per la sua peculiare composizione: è un ciuffo d’erba compatto che con foglie aghiformi libere che si estendono su tutte le direzioni. Per depurare l’organismo dal virus dell’herpes Zoster si raccomanda l’applicazione topica del preparato floreale già quando si evidenziano le prime bolle, il rimedio a base di Spinifex deve essere applicato fino a quanto il focus infettivo non si sarà spento; si tratta infatti di un preparato che oltre a debellare l’agente virale, riduce la presenza della lesione a pochi giorni e dona sollievo al dolore. Per altre informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Fuoco di Sant’Antonio fiori di Bach. Continue reading

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Fuoco di sant’Antonio rame-oro-argento in fiale

Fuoco di sant’Antonio rame-oro-argento in fiale: quale utilità hanno i rimedi suggeriti dall’oligoterapia

Tra i rimedi utili che vengono più comunemente indicati come trattamenti di tipo naturale per favorire la guarigione in caso di fuoco di sant’Antonio si raccomanda l’assunzione di rame-oro-argento in fiale in particolare durante la fase più acuta dell’infezione. Inoltre gli oligoelementi sono un valido supporto per recuperare energia in caso di astenia connessa ad indebolimento del sistema immunitario aggredito da agenti virali, batterici e micotici. In particolare l’oligoterapia può costituire un trattamento di prevenzione, oppure un approccio naturale durante la fase acuta della malattia da associare ad una terapia farmacologica prescritta dal proprio medico curante, inoltre gli oligoelementi possono essere assunti nel periodo di convalescenza per recuperare le forze in vista di una guarigione completa. In genere per rendere più efficace il trattamento a base degli oligoelementi si raccomanda l’associazione di rimedi naturali dalle proprietà toniche ed immunologiche. Si tratta comunque di rimedi facili da reperire nelle farmacie, nelle erboristerie e nei negozi specializzati nella vendita di prodotti biologici e naturali. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Fuoco di sant’Antonio integrazione di selenio. Continue reading

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Scopi cura del fuoco di sant’Antonio

Scopi cura del fuoco di sant’Antonio

Anche se non si dispone di una terapia contro l’infezione è bene seguire le indicazioni del medico per assolvere agli scopi della cura del fuoco di sant’Antonio che sono quelli di: placare il dolore locale che si irradia dove si manifesta il rash cutaneo; favorire il processo di guarigione; ridurre il senso di malessere generale; ostacolare la propagazione della malattia. Il trattamento deve quindi essere rivolto alle manifestazioni sintomatiche che accompagnano lo sviluppo della malattia infettiva, per cui bisogna intervenire prima di tutto sul formicolio, che si rivela come primo segno della patologia: il soggetto percepisce un intorpidimento circoscritto ad un’area specifica del corpo, dopo qualche giorno compare un leggero arrossamento che si fa progressivamente più intenso in associazione alla comparsa di piccole bolle che si distribuiscono lungo il decorso del nervo o dei nervi in cui il virus dell’herpes zoster si è annidato. Per altre informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Fuoco di Sant’Antonio formicolio: le manifestazioni caratteristiche. Continue reading

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Fuoco di sant’Antonio colpisce più le donne

Fuoco di sant’Antonio colpisce più le donne

Da quanto confermato a livello clinico il fuoco di Sant’Antonio colpisce più le donne rispetto agli uomini, nello specifico gli studi sostengono che il sesso femminile si ammala due volte più spesso rispetto ai maschi. La frequenza con cui si manifesta l’herpes zoster aumenta progressivamente con l’età e con l’allungarsi della vita media, ciò si esplica con un aumento dei casi di infezioni tra la popolazione soprattutto tra gli over 50. Oltre a colpire soprattutto le donne il virus tende ad insinuarsi con maggiore facilità nell’organismo dei soggetti anziani in quanto il loro sistema immunitario è più debole e quindi non riesce a contrastare l’aggressione virale. Si tratta comunque di una condizione patologica che può essere affrontata attraverso diverse cure che permettono di alleviare la fase più acuta dell’infezione e favorire in tempi brevi l’infezione. Il virus zoster responsabile della varicella dopo aver causato il focus iniziale rimane latente nelle cellule nervose dell’organismo, dove può anche non riattivarsi per decenni finché non trova le condizioni opportune per riattivarsi: il virus una volta che si risveglia inizia a riprodursi. Il virus dell’herpes zoster capace di determinare il fuoco di Sant’Antonio si innesta lungo il sentiero di un nervo fino a raggiungere la superficie dell’epidermide provocando così l’eruzione cutanea. Maggiori notizie su Diagnosi del fuoco di Sant’Antonio. Continue reading

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Fuoco di sant’Antonio integrazione di selenio

Fuoco di sant’Antonio integrazione di selenio

I soggetti colpiti dai segni clinici riconducibili al quadro clinico del fuoco di sant’Antonio possono trarre dei benefici attraverso un’integrazione di selenio da assumere nella formulazione di integratori di tipo alimentare, in combinazione con la vitamina E in modo da garantire una maggiore azione antiossidante, oppure direttamente da alcuni cibi che ne contengono un buon apporto. Talvolta l’integrazione di questo oligoelemento è necessaria quando il soggetto deve riequilibrare la funzionalità del sistema immunitario alterata da un focus infiammatorio, in quanto il selenio possiede funzioni di tipo difensivo, ma favorisce anche il ripristino dell’equilibrio dell’organismo dal momento che la sostanza è una componente essenziale di diversi enzimi che regolano il funzionamento di un gran numero di processi vitali. La principale fonte del selenio è rappresentata da alcuni alimenti quali: fegato, pesce, molluschi, crostacei, vegetali, funghi, riso, lievito di birra, carne, latte, frutta, noci, arachidi. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Fuoco di Sant’Antonio olio essenziale di tea tree. Continue reading

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