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Dolore associato al fuoco di sant’Antonio

Dolore associato al fuoco di sant’Antonio

L’insorgenza del dolore associato al fuoco di sant’Antonio è dovuto al processo infiammatorio  provocato dal passaggio del virus sul nervo e non sulla pelle; in genere la sensazione di dolore tende a manifestarsi qualche settimana prima della comparsa della caratteristica eruzione cutanea tipica di questo focus virale, talvolta poi il dolore può perdurare a lungo dopo la guarigione delle croste. Non si può essere colpiti dal quadro patologico del fuoco di sant’Antonio se non si è già venuti a contatto con il virus della varicella, in genere i soggetti colpiti da varicella sono maggiormente esposti al rischio di presentare manifestazioni dolorose da herpes zoster. Il fuoco di sant’Antonio rappresenta un focus infettivo secondario visto che si tratta della riattivazione del virus VZV, che anche a distanza di molti anni può uscire dalle cellule nervose, immettersi sul nervo e provocare l’infezione che si localizza a livello della zona cutanea su cui scorre quel nervo. Dal momento che il virus herpes zoster può passare tramite i gangli nervosi su più nervi si possono manifestare eruzioni più estese con interessamento di diversi distretti cutanei. Per altre notizie si rimanda alla lettura di https://www.farmacoecura.it/malattie/fuoco-di-s-antonio-o-herpes-zoster-foto-contagio-gravidanza-terapia/. Continue reading

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Fuoco di sant’Antonio acetosa

Fuoco di sant’Antonio acetosa

Tra i rimedi naturali topici da utilizzare per placare la sintomatologia connessa con il quadro patologico del fuoco di sant’Antonio si suggerisce l’acetosa (Rumex acetosa L.) una pianta appartenente alla famiglia delle Polygonaceae di cui sono note le proprietà positive nei confronti della pelle visto che favoriscono la scomparsa di gonfiore, prurito ed irritazione. In fitoterapia della pianta si utilizzano le foglie, i fusti freschi e la radice, in particolare si consiglia di far bollire le foglie di acetosa in acqua e poi adoperare l’infuso topicamente imbevendo un panno e lasciandolo a contatto diretto con le vesciche. In questo caso l’acetosa garantisce una valida azione astringente, decongestionante, antibatterica, un mix di benefici da imputare alla ricca concentrazione di tannini. Inoltre i cataplasmi delle foglie fresche placano le irritazioni della pelle e le punture di insetti, mentre si consiglia un pediluvio con il decotto di acetosa per decongestionare e favorire la circolazione sanguigna; come consiglio cosmetico si può preparare una maschera a base di foglie fresche da applicare sulla pelle del viso, questo impacco è in grado di chiudere i pori dilatati e ridurre la presenza di punti neri. Continue reading

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Verbena fuoco di sant’Antonio

Verbena fuoco di sant’Antonio

La medicina tradizionale si serve delle proprietà curative della verbena per il trattamento di diversi disturbi tra cui le manifestazioni del fuoco di sant’Antonio, ed infatti la concentrazione di verbenalina offre una benefica azione di tipo sedativo ed analgesica, facendo sempre attenzione al dosaggio. Il principio attivo più importante della pianta è quindi la verbenalina, che tra l’altro garantisce una valida azione antinfiammatoria, proprietà digestive ed un effetto antispasmodico, ma nella verbena si concentrano anche altre sostanze interessanti a cui ascrivere diverse virtù, a partire dal contenuto di tannino e di mucillagine che garantisce un’azione emolliente ed astringente; la composizione della piana prevede poi la presenza di saponina, arbutina, vitamine A, B e C. Generalmente il decotto di verbena viene utilizzato per beneficiare della sua azione antinfiammatoria, inoltre la pianta dimostra di possedere proprietà galattologoghe per cui viene consigliata alle neo mamme per favorire la lattazione; in ambito omeopatico la preparazione a base dei principi naturali della pianta è invece indicata per il trattamento di sintomatologie dolorose legate a reumatismi e ferite. Continue reading

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Fuoco di Sant’Antonio infezione batterica come possibile complicanza

Fuoco di Sant’Antonio infezione batterica come possibile complicanza

La maggior parte delle persone colpite dall’herpes zoster non sviluppano complicazioni, in rari casi si possono verificare delle conseguenze a livello cutaneo da ascrivere a focus infettivi di natura batterica. In alcuni casi quindi le lesioni provocate dal fuoco di Sant’Antonio possono andare incontro ad infezione batterica della pelle in quanto alcune classi batteriche possono insediarsi all’interno delle vesciche scatenando un’infezione secondaria di orgine batterica che aggrava l’infezione primaria di natura virale e che dunque richiede un trattamento ad hoc per risolversi. L’eruzione cutanea tende a guarire spontaneamente nel giro di poche settimane, come anche il prurito connesso con le pustole che si riassorbono senza lasciare cicatrici, talvolta però l’eruzione può venir infettata da alcuni batteri, tra gli effetti che possono verificarsi in questo caso ci sono degli arrossamenti che colpiscono la pelle che diventa rossa ed intorpidita, per favorire la risoluzione della complicanza può essere necessario un ciclo di antibiotici, il medico prescrive il principio farmacologico adeguato per risolvere il focus infettivo. Continue reading

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Fuoco di sant’Antonio localizzato nei nervi della testa

Fuoco di sant’Antonio localizzato nei nervi della testa

Ogni tipo di nervo può essere colpito dal virus responsabile del fuoco di sant’Antonio che può essere talvolta localizzato nei nervi della testa con interessamento dei nervi dell’occhio o quelli dell’udito. L’herpes zoster può diventare latente nelle cellule nervose, in alcuni casi anche se meno frequentemente nelle cellule non neuronali satellite del ganglio dorsale, dei nervi cranici, del sistema nervoso autonomo;  per cui in seguito all’infezione da varicella, il virus può insediarsi nel corpo dell’ospite per lungo tempo finchè non si presentano delle condizioni favorevoli che lo portano ad uscire dai corpi cellulari nervosi e percorrere gli assoni un pssaggio che determina il focus infettivo della cute nella regione percorsa dal nervo. Questo agente virale è capace di diffondersi da uno o più gangli lungo i nervi di un segmento interessato attivando l’infezione del relativo dermatomero su cui compare la caratteristica eruzione cutanea. Nel caso in cui ad essere colpito è il primo ramo del quinto nervo cranico ossia il trigemino, allora l’eruzione cutanea potrebbe danneggiare la cornea, una condizione che potrebbe causare cecità temporanea, il soggetto oltre a lamentare disturbi visivi e dolore al volto, può risentire di altre manifestazioni sintomatiche nel caso in cui ad essere interessati sono i nervi dell’orecchio in questo caso il paziente può risentire di disturbi dell’udito. Continue reading

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Decorso rash cutaneo del fuoco di sant’Antonio

Decorso rash cutaneo del fuoco di sant’Antonio

Il virus dell’herpes zoster dopo la sua attivazione nel corpo dell’ospite scatena una sensazione di formicolio a livello locale nelle parti del corpo maggiormente colpite dal virus, si assiste così al decorso del rash cutaneo del fuoco di sant’Antonio. La prima manifestazione dell’infezione virale a livello cutaneo determina la comparsa di una striscia di puntini rossi che si estende lungo il percorso del nervo infettato dall’herpes zoster delineando un serpente di fuoco che si annida all’interno del corpo, successivamente l’esantema evolve in pustole piene di liquido che si seccano determinando così la formazione di croste. Il rash cutaneo del fuoco di sant’Antonio si accompagna alla sensazione di dolore acuto che impedisce al paziente lo svolgimento delle semplici attività quotidiane; talvolta la sensazione di dolore può protrarsi nel tempo, nel caso in cui si manifesta anche a distanza di alcune settimane dopo la scomparsa dell’esantema è probabile che il paziente sia stato colpito da nevralgia post erpetica. Continue reading

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Fuoco di sant’Antonio lozione alla calamina 

Fuoco di sant’Antonio lozione alla calamina

Tra i rimedi naturali indicati per trattare il prurito in caso di fuoco di sant’Antonio si suggerisce la lozione alla calamina, indicata anche per alleviare le manifestazioni sintomatiche associate a punture di insetti ed altri disturbi cutanei che provocano prurito, arrossamento, irritazione e dolore. Si tratta di un palliativo e non di una cura che di solito viene prescritta per lenire le irritazioni cutanee di lieve entità legate a diversi fattori che possono scatenare un’irritazione della pelle associata a gonfiore, prurito, arrossamento; anche se si tratta di un rimedio naturale è opportuno verificare l’eventuale allergia ai principi attivi contenuti nella pianta facendo un test della sensibilità, se dopo l’applicazione su una zona circoscritta del braccio non si registra una reazione negativa si può procedere con il trattamento a base del silicato basico di zinco. Oltre a lenire il prurito dovuto alle manifestazioni cutanee del fuoco di sant’Antonio, la lozione alla calamina trova impiego anche per il trattamento dell’eczema, in quanto l’ossido di zinco presente nella lozione non è solubile in acqua ed assorbe l’umidità, mantenendo la pelle secca. Il rimedio è applicato anche sulla pelle acneica riducendo l’irritazione ed il gonfiore. La lozione placa anche le scottature che causano prurito ed arrossamento della pelle. Il rimedio viene indicato anche per il trattamento della dermatite da contatto per cui lenisce la pelle e riduce il prurito. Continue reading

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Fuoco di Sant’Antonio corteccia di salice

Fuoco di Sant’Antonio corteccia di salice

Diversi rimedi naturali vengono indicati per combattere il virus dell’herpes zoster responsabile del quadro clinico del fuoco di Sant’Antonio e tra le varie erbe che possono venir utilizzate per l’herpes zoster per ridurre il dolore si consiglia la corteccia di salice. A questo rimedio fitoterapico, disponibile in capsule oppure in bustine, competono diversi effetti benefici utili in particolare per ridurre il dolore sfruttando le proprietà antidolorifiche ed anti-infiammatorie dei principi attivi a cui ascrivere delle virtù aspirino-simili: il principio attivo della salicina ha effetti simili a quelli dell’acido acetilsalicilico ossia  della comune aspirina anche se va detto che la salicina viene convertita in acido salicilico dopo la fase di assorbimento a livello dello stomaco, senza provocare irritazione come avviene invece dopo l’assunzione dell’aspirina. La corteccia di salice si dimostra un valido  alleato per la cura di diverse condizioni patologiche intervenendo sui sintomi ed infatti questo prodotto fitoterapico viene utilizzato in medicina a partire dagli antichi medici greci ed egiziani per l’attività analgesica ed anti-infiammatoria da attribuire agli altri componenti presenti nella pianta quali: tannini, glicosidi, catechine e flavonoidi. Maggiori informazioni si trovano su Miele proprietà curative sulla pelle. Continue reading

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Fuoco di sant’Antonio sambuco

Fuoco di sant’Antonio sambuco: quali effetti ha

Vista l’ampia serie di proprietà da ascrivere ad una pianta officinale come il Sambucus nigra, anche in caso di fuoco di sant’Antonio si può ricorrere all’uso del sambuco che possiede diverse azioni curative quali: purgante, sudorifica, diuretica, antireumatica, antinevralgica. Il variegato spettro di virtù offerte dalle bacche di sambuco si deve alla sua composizione a base di: sali minerali, acqua, carboidrati, proteine, fibre, vitamine A, vitamina C, vitamine del complesso B, a cui si aggiunge una significativa quantità di sambucina, una sostanza che assolve specificatamente ad un’azione diaforetica ed antinfiammatoria. Sin dal passato il sambuco veniva adoperato in caso di processi infiammatori a carico delle vie urinarie e delle vie respiratorie; della pianta che poi è un albero vengono adoperati sia la corteccia che i fiori, quest’ultimi vengono adoperati in genere per uso esterno in caso di problemi dermatologici, reumatismi oppure erisipela. In caso di fuoco di sant’Antonio la pianta può essere utilizzata topicamente per disinfiammare il rash cutaneo, visto che si tratta di un rimedio naturale utile per trattare non solo problemi della pelle ma anche nevralgie. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Fuoco di Sant’Antonio miele di eucalipto: la sua utilità. Continue reading

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Fuoco di sant’Antonio bicarbonato di sodio

Fuoco di sant’Antonio bicarbonato di sodio

L’aggressione da parte dell’herpes Zoster instaura il quadro clinico del fuoco di sant’Antonio che determina una dermatosi di origine virale che causa irritazione ed infiammazione da poter trattare con diversi rimedi naturali tra cui il bicarbonato di sodio. Questo rimedio viene comunemente utilizzato per trattare diversi disturbi cutanei e quindi favorire la cura della pelle, in particolare il bicarbonato di sodio viene consigliato per ridurre  la produzione eccessiva di sebo, per cui è utile per contrastare l’acne in quanto asciuga i foruncoli e riduce l’eccesso di sebo. Ma gli impieghi di questo rimedio naturale non si esauriscono solo a questa semplice azione, visto che può essere usato anche da nei trattamenti per la pedicure o manicure, in genere mixato insieme al sale grosso si può usare per la cura dei piedi e delle mani per cui il bicarbonato di sodio può essere aggiunto all’acqua per preparare un pediluvio oppure un bagno caldo. L’utilizzo del bicarbonato può essere accompagnato poi a diversi oli essenziali come quello di calendula, a quello a base di rosa mosqueta, oppure all’olio di lavanda per un bagno rilassante e depurativo. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Fuoco di sant’Antonio terapie topiche. Continue reading

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