• Nevralgia di Arnold approcci terapeutici

    Nevralgia di Arnold approcci terapeutici

    Il dolore a raffiche causato dalla nevralgia di Arnold, una forma di nevralgia da irritazione del nervo che ha  origina dalla branca posteriore della 2° radice cervicale, può essere trattato con diversi approcci terapeutici. In genere il principale trattamento consiste nella prescrizione di farmaci quali FANS  ed anticonvulsivanti, con lo scopo principale di ridurre le scariche neuronali  ectopiche; il ricorso alla terapia farmacologica permette di dare sollievo alle manifestazioni del paziente. A lungo andare però quando il dolore neuropatico cronico può diventare difficile da trattare si ricorre ad altri trattamenti, tra i quali gli infiltrati con corticosteoidi ed anestetico locale. Tra le altre opzioni terapeutiche indicate in caso di nevralgia di Arnold bisogna segnalare la terapia con radiofrequenza che consiste nel passaggio di correnti ad alta frequenza attraverso un ago infisso, dopo aver sottoposto il soggetto ad un preventivo controllo radiologico, in questo modo si determina la produzione di una termo-lesione del nervo raggiungendo temperature fino a 90°,  sono poi state introdotte delle moderne tecniche di radiofrequenza pulsata che sfruttano l’emissione discontinua della corrente pulsata appunto con riduzione dell’effetto termico che si attesta su una temperatura di 40°-50°.  Per altre informazioni si rimanda alla lettura di Nevralgia del nervo di Arnold come si manifesta. Continue reading

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  • Mielite: complicanza associata all’herpes zoster

    Mielite: complicanza associata all’herpes zoster

    Tra le possibili complicanze associate all’herpes zoster, che tendono a manifestarsi con maggiore incidenza nei soggetti immunocompromessi, si registrano casi di infezioni polmonari ed altre conseguenze che vanno ad interessare il sistema nervoso centrale, in questo caso i soggetti possono risentire di quadri patologici quali: mielite, meningite asettica e meningoencefalite. Quando il paziente colpito dall’herpes zoster sviluppa una complicanza come la mielite ciò vuol dire che il focus infettivo ha determinato l’infiammazione del midollo spinale. La mielite si manifesta con una serie di sintomi specifici quali: paralisi muscolari; perdita della sensibilità; disfunzione degli sfinteri; dolore che si localizza a livello di collo,dorso o cranio; sensazione di costrizione intorno al torace oppure all’addome; ipostenia agli arti; formicolii; intorpidimento degli arti inferiori; disturbi della sfera sessuale. Il decorso della patologia può portare allo sviluppo del quadro di mielopatia sensitivo-motoria, che provoca insorgenza di paraplegia e perdita di sensibilità al di sotto della lesione. Si rimanda alal lettura di Herpes zoster complicanze nei soggetti anziani. Continue reading

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  • Neuropatia periferica: danni che interessano il sistema nervoso periferico

    Neuropatia periferica: danni che interessano il sistema nervoso periferico

    Dal punto di vista clinico, si definisce neuropatia periferica un danno a carico del sistema nervoso periferico: la rete di comunicazione su cui viaggia lo scambio di informazioni tra il sistema nervoso centrale e le diverse parti del corpo. Il soggetto colpito da questa condizione patologica risente di diverse manifestazioni caratteristiche quali: torpore, lieve formicolio, parestesie, debolezza muscolare, sensibilità localizzata, allodinia, deperimento muscolare, paralisi o disfunzioni di organi o ghiandole, danni ai nervi degli organi interni, insufficienze di organo. Alcune neuropatie periferiche determinano danni degli assoni, alcune forme evidenziano delle alterazioni della guaina mielinica, possono anche evidenziarsi alterazioni della lipoproteina che riveste ed isola l’assone. I danni che interessano il sistema nervoso periferico possono interferire su diverse funzionalità vitali, in presenza di una neuropatia periferica si risente inoltre di una interruzione più o meno significativa del flusso di messaggi tra cervello e midollo spinale e resto del corpo. Altre notizie su Allodinia come si manifesta. Continue reading

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  • Esami diagnosi dell’herpes zoster

    Esami diagnosi dell’herpes zoster

    È possibile eseguire diversi esami che permettono di formulare la diagnosi dell’herpes zoster a partire dal test di laboratorio più comune che permette di rilevare nel sangue gli anticorpi IgM VZV specifici, ovvero una categoria di anticorpi che si riscontra nei soggetti che un’infezione associata al quadro patologico della varicella o del fuoco di sant’Antonio. Per identificare un focus infettivo in corso da imputare all’aggressione dell’herpes zoster nei laboratori più moderni si esegue una specifica indagine sulla linfa raccolta da un bolla che viene in questo modo sottoposta a reazione a catena della polimerasi (PCR) che consente di ricercare il DNA del virus herpes zoster, oppure in alternativa si esegue un esame al microscopio elettronico che permette di osservare le particelle virali. La diagnostica che riguarda l’herpes zoster è interessata da una serie di sperimentazioni che hanno avviato nuove modalità investigative per identificare il patogeno con maggiore sicurezza, e tra le novità di maggiore interesse bisogna segnalare uno studio effettuato su campioni di lesioni della pelle, occhi e polmoni di pazienti con presunto herpes simplex o herpes zoster sottoposti ad esame attraverso una real time PCR oppure attraverso una coltura virale; è stato possibile confermare un alto livello di sensibilità e di specificità della real time PCR, un test che negli ultimi anni ha potuto beneficiare di un miglioramento. Continue reading

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  • Virus della varicella-zoster congiuntivite virale

    Virus della varicella-zoster congiuntivite virale

    La riattivazione del virus della varicella-zoster può determinare dei focus infettivi secondari che si verificano dopo la guarigione dell’infezione primaria e tra le possibili infezioni secondarie bisogna segnalare la congiuntivite virale. Il focus infettivo a carico dell’occhio determina la comparsa di alcuni segni clinici tipici quali: arrossamento a livello oculare;  comparsa di eventuali follicoli; lesioni bollose sulla pelle delle palpebre; intolleranza alla luce; lacrimazione copiosa; secrezioni sierose o di muco purulente; a queste manifestazioni si associano altri sintomi di tipo sistemico tra cui febbre, nausea, vomito, malessere generale. Diversi tipi di virus possono provocare l’insorgenza di congiuntiviti, quindi in base all’agente virale responsabile del focus infettivo possono delinearsi dei quadri patologici con manifestazioni caratteristiche; le varie forme di congiuntiviti virali infatti si possono differenziare esaminando i sintomi accusati dal paziente. Tra i fattori di rischio che possono attivare questo focu infettivo di natura virale possono essere segnalati i seguenti elementi: inalazione di goccioline di saliva infette; cntatto diretto con un soggetto precedentemente infettato dal virus della varicella-zoster; condizione di grave immunodeficienza; età avanzata; traumi fisici legati ad interventi di chirurgia oftalmica. Continue reading

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  • Allodinia come si manifesta

    Allodinia come si manifesta

    Le infezioni attivate dal virus herpes zoster possono causare nel soggetto delle conseguenze che possono presentarsi come complicanza di una condizione patologica primaria, tra queste condizioni bisogna segnalare la manifestazione dell’allodinia, che identifica la percezione di un impulso doloroso avvertito da una persona in seguito ad uno stimolo inoffensivo che in condizioni normali non provoca alcuna sensazione dolorosa. In ambito medico si vengono a distinguere differenti tipi di allodinia quali: quella superficiale che si manifesta a livello di cute e mucose, che a sua volta si può differenzia nella forma meccanica, provocata da stimoli meccanici non nocicettivi, che normalmente non causano una sensazione dolorose, (si parla di allodinia meccanica statica se la percezione del dolore si attiva quando si applica anche solo una leggera pressione sulla cute,  invece la forma di allodinia meccanica dinamica è causata da un lieve sfregamento della pelle); quella termica è strettamente connessa con la diretta esposizione a stimoli termici, caldi o freddi non nocicettivi; la forma profonda interessa i tessuti più profondi e tende a manifestarsi anche a livello delle viscere. Continue reading

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  • Herpes zoster ipoestesia

    Herpes zoster ipoestesia

    Tra le complicanze che possono verificarsi in seguito al focus infettivo dell’herpes zoster, si può riscontare in alcuni pazienti lo sviluppo della condizione di ipoestesia che si traduce con una diminuzione della normale sensibilità da parte del corpo nei confronti degli stimoli esterni. Questa condizione patologica può interessare ogni parte del corpo, l’ipoestesia può essere totale, con perdita di sensibilità superficiale per cui si registra una ridotta risposta dell’individuo a stimoli di natura tattile, termica e dolorosa; in alcuni casi la perdita di sensibilità può essere parziale quindi una o più forme di sensibilità restano integre mentre altre risultano compromesse. Il soggetto colpito da questa alterazione delle percezioni di tipo sensoriali e del dolore risente sostanzialemente di una ridotta capacità di avvertire determinati stimoli, in associazione ad una perdita di forza muscolare, temporanea o permanente. Continue reading

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  • Infezione dei neuroni motori

    Infezione dei neuroni motori

    Alcuni agenti infettivi, quali batteri o virus, tra cui l’herpes zoster possono provocare l’insorgenza di neuropatie, nel caso del virus responsabile della varicella e del fuoco di sant’Antonio può verificarsi l’infezione dei neuroni motori nelle corna anteriori del midollo spinale provocando così una paralisi motoria nell’area di distribuzione dei nervi interessati con alterazioni della forza, della sensibilità e delle funzioni autonomiche, sensazione di dolore. Questo tipo di malattie del sistema nervoso periferico (SNP) si manifesta con sintomi differenti in relazione al tipo di fibre nervose interessate dal danno e dalla loro localizzazione, in genere i sintomi più comuni dovuti ad una compromissione dei nervi motori sono rappresentati da: debolezza muscolare, formicolio, dolore, astenia. In presenza di danni a carico delle fibre autonomiche che interessano i nervi che controllano le attività involontarie si possono verificare diversi disturbi quali: senso di instabilità, vertigini, assottigliamento della pelle, difficoltà nella guarigione delle ferite, costipazione, diarrea, disfunzioni sessuali. In base al coinvolgimento dei diversi nervi (motori, sensitivi oppure entrambi) si parla specificatamente di casi di neuropatia motoria, sensitiva, o mista. Continue reading

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  • Test di Tzanck per diagnosticare un’infezione acuta da virus dell’herpes

    Test di Tzanck per diagnosticare un’infezione acuta da virus dell’herpes

    Per diagnosticare un’infezione acuta da virus dell’herpes si utilizza il test di Tzanck, che prende il nome dal  dermatologo russo Arnault Tzanck che ha messo a punto questo esame citodiagnostico del liquido prelevato da una lesione bollosa per la ricerca di cellule acantolitiche, cellule epiteliali dismorfiche, rotondeggianti e con ridotta adesività reciproca, ossia le cellule di T che si evidenziano nel paziente colpito da varicella, infezioni virali indotte dall’herpes zoster e dall’herpes simplex, come anche in caso di pemfigo volgare (malattia autoimmunitaria vescicolo-bollosa), gonorrea e malattie parassitarie trasmesse da insetti come la leishmaniosi cutanea. Il test dermatologico consiste in diverse fasi: si esegue dapprima il prelievo, si esegue la colorazione del materiale prelevato e si effettua un’analisi al microscopio ottico del materiale presente sul fondo di lesioni vescicolose o bollose. Il test di Tzanck permette di diagnosticare un’infezione acuta da virus dell’herpes, ma non consente di distinguere tra infezione tra Herpes simplex (HSV) e virus della varicella zoster (VZV), quindi si esegue l’esame per individuare quadri clinici riconducibili all’herpes zoster oppure ad un’infezione da virus varicella-zoster che determinano la presenza di cellule giganti multinucleate o degenerazione balloniforme. Continue reading

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  • Piano vaccinale 2017-2019 vaccino contro l’herpes zoster

    Piano vaccinale 2017-2019 vaccino contro l’herpes zoster

    Con l’entrata in vigore del recente Piano vaccinale 2017-2019, che suggerisce un ampliamento della copertura delle immunizzazioni per delle specifiche fasce di età, è prevista la somministrazione gratuita del vaccino contro l’herpes zoster agli anziani. L’approvazione di questo documento promuove così la prevenzione collettiva della popolazione, garantendo così un livello essenziale di assistenza mediante la somministrazione di vaccini gratuiti ossia senza pagamento di ticket per un ampio target di utenza. In base a quanto previsto dal nuovo Piano nazionale vaccini è stata decisa la somministrazione gratuita nei soggetti di età pediatrica dei vaccini contro il meningococco B, la varicella, il rotavirus e l’epatite; inoltre è stato proposto l’ampliamento della vaccinazione contro il papilloma virus anche agli adolescenti di sesso maschile; per quanto riguarda le misure relative agli anziani viene garantita la copertura gratuita dei vaccini contro lo pneumococco ed il virus herpes zoster a partire dai  65 anni di età. Continue reading

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