Herpes zoster linfoadenopatia regionale
L’infezione veicolata dall’herpes zoster spesso si accompagna all’insorgenza di adenopatia o linfoadenopatia regionale ossia da un sostanziale aumento del volume dei linfonodi associato a dolore. Solitamente la linfoadenopatia si caratterizza per un aumento del volume di uno o più linfonodi da associare come conseguenza diretta ad un’eccessiva produzione di linfociti e di cellule reticoloendoteliali oppure da infiltrazione di cellule. L’infiammazione può essere provocata da batteri, virus, protozoi, funghi che possono determinare un interessamento linfonodale generalizzato, con infezioni sistemiche, o limitato ai linfonodi regionali che drenano una zona infetta; si riscontra un’espansione generalizzata dei linfonodi in caso di mononucleosi infettiva, nelle infezioni da citomegalovirus, nella istoplasmosi disseminata nella toxoplasmosi, nella brucellosi, nella sifilide secondaria; invece la forma regionale è tipica di infezioni batteriche di streptococchi, nella TBC o malattia da micobatteri non tubercolari, nella tularemia, nella sifilide primaria, nel linfogranuloma venereo, in caso di herpes simplex genitale, nella malattia da graffio di gatto. Per altre notizie si rimanda alla lettura di Herpes zoster segni clinici caratteristici.
Come intervenire
Nello specifico quindi si vengono a distinguere diverse forme di linfoadenopatia generalizzata da ascrivere a diversi fattori eziologici quali: infezione batterica, infezione virale, processo infiammatorio, linfomi, disturbi endocrini, neoplasie, malattie del tessuto connettivo. Invece la linfoadenopatia localizzata è causata da infezioni o traumi che tendono a colpire l’area drenata. Anche nel contesto della sindrome da affaticamento cronico può comparire la linfoadenopatia in associazione ad altri sintomi caratteristici quali: astenia invalidante, mal di gola, mialgie disfunzioni cognitive. In base all’agente causale che ha scatenato l’aumento del volume dei linfonodi si interviene con un trattamento adeguato per favorire la risoluzione dell’infiammazione che ha provocato l’ingrossamento linfonodale, per cui in caso di infezione batterica si fa ricorso agli antibiotici talvolta poi l’ascesso può richiedere il drenaggio chirurgico. Ulteriori informazioni si trovano su Infezione primaria nei soggetti non immuni come si sviluppa.