Fuoco di Sant’Antonio interno: cosa serve sapere
Innanzitutto è importante sottolineare che il Fuoco di Sant’Antonio interno è causato dallo stesso virus che provoca la varicella e che, tutti coloro che sono stati colpiti da tale infezione – più tipicamente in giovane età -, possono sviluppare herpes zoster nel lungo termine. Dal punto di vista della sintomatologia, il Fuoco di Sant’Antonio è più o meno simile alla varicella, in particolare nella tipica eruzione cutanea che si manifesta su una parte del corpo del soggetto, in corrispondenza del nervo colpito dall’infezione. L’eruzione provoca sensazione di bruciore ed è motivo di disagio per il paziente. Sebbene l’herpes esterno sia più comune e tipico, il Fuoco di Sant’Antonio interno, in cui cioè le vescicole si sviluppano all’interno del corpo, può rivelarsi una condizione più pericolosa, per la quale è necessario un intervento tempestivo ed accurato.
Fuoco di Sant’Antonio e complicazioni
L’herpes zoster è un’infezione che si produce in seguito alla riattivazione del virus che giace dormiente nelle terminazioni nervose dopo un episodio di varicella. Una volta “risvegliato” dalla sua letargia, il virus si muove lungo il nervo provocando una eruzione sulla zona interessata. In alcuni casi l’herpes zoster colpisce organi interni cui il nervo interessato è collegato. Questa situazione è molto più grave del fuoco di Sant’Antonio esterno e può causare problemi seri e pericolose complicazioni.
Il danno principale del Fuoco di Sant’Antonio interno è il gonfiore dei linfonodi, in particolare sotto le braccia o nella zona inguinale. Questo si verifica in seguito all’attivazione del processo immunitario, quale risposta al virus. Il sintomo che ne deriva è un forte e inspiegabile dolore addominale. Il paziente generalmente soffre di disturbi gastrointestinali e può altresì presentare bolle all’interno della bocca e della gola. Si tratta evidentemente di lesioni particolarmente sgradevoli e irritanti, al punto da rendere estremamente difficile per il paziente alimentarsi o bere.
I rischi per il paziente e la cura
A volte il virus può invadere interi tessuti ed organi come polmoni, provocando difficoltà respiratorie e portare alla polmonite, intaccare il sistema nervoso centrale e il cervello, procurando problemi gravi come confusione mentale, mal di testa, vertigini e incoscienza, sino all’encefalite. Questa grave complicazione genera l’infiammazione delle meningi cerebrali e lesioni dei nervi intorno al cervello, condizioni estremamente pericolose per la vita del paziente.
Il trattamento del Fuoco di Sant’Antonio interno prevede la somministrazione di aciclovir (o, in alternativa, valaciclovir e famciclovir) un farmaco antivirale che inibisce la replicazione del DNA virale e permette la guarigione della malattia. Se un paziente sviluppa nevralgia posterpetica, potrebbe accusare un dolore persistente per molti molti anni, ed aver bisogno di ricorrere a farmaci antidepressivi e steroidi per ridurre i sintomi ed alleviare la condizione flogistica. La guarigione completa dal Fuoco di Sant’Antonio interno richiede sino a cinque settimane di trattamento.