Fuoco di sant’Antonio integrazione di selenio

Approfondimenti

Fuoco di sant’Antonio integrazione di selenio

I soggetti colpiti dai segni clinici riconducibili al quadro clinico del fuoco di sant’Antonio possono trarre dei benefici attraverso un’integrazione di selenio da assumere nella formulazione di integratori di tipo alimentare, in combinazione con la vitamina E in modo da garantire una maggiore azione antiossidante, oppure direttamente da alcuni cibi che ne contengono un buon apporto. Talvolta l’integrazione di questo oligoelemento è necessaria quando il soggetto deve riequilibrare la funzionalità del sistema immunitario alterata da un focus infiammatorio, in quanto il selenio possiede funzioni di tipo difensivo, ma favorisce anche il ripristino dell’equilibrio dell’organismo dal momento che la sostanza è una componente essenziale di diversi enzimi che regolano il funzionamento di un gran numero di processi vitali. La principale fonte del selenio è rappresentata da alcuni alimenti quali: fegato, pesce, molluschi, crostacei, vegetali, funghi, riso, lievito di birra, carne, latte, frutta, noci, arachidi. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Fuoco di Sant’Antonio olio essenziale di tea tree.

L’importanza dell’elemento per la salute

fuoco di sant’Antonio integrazione di selenio

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Oltre a promuovere un’azione immunologica il selenio è utile all’organismo in quanto questo micronutriente è alla base di diversi enzimi antiossidanti il cui compito è quelli di proteggere le cellule dagli effetti dei radicali liberi in quanto sottoprodotti del metabolismo dell’ossigeno che possono danneggiare le cellule ed a lungo andare possono causare l’insorgenza di alcune condizioni patologie di tipo cronico. Nello specifico sfruttando la capacità di proteggere le membrane cellulari dall’ossidazione, questo oligoelemento svolge un effetto protettivo nei confronti delle malattie cardiovascolari, la carenza cronica di selenio provoca una particolare malattia del cuore: il morbo di Keshan, una condizione patologica che registra un gran numero di casi soprattutto in alcune aree della Cina dove il suolo di molti terreni agricoli risultano carenti proprio di selenio. Altre notizie si trovano su Fuoco di Sant’Antonio unghia di gatto.