Fuoco di Sant’Antonio infezione batterica come possibile complicanza

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Fuoco di Sant’Antonio infezione batterica come possibile complicanza

La maggior parte delle persone colpite dall’herpes zoster non sviluppano complicazioni, in rari casi si possono verificare delle conseguenze a livello cutaneo da ascrivere a focus infettivi di natura batterica. In alcuni casi quindi le lesioni provocate dal fuoco di Sant’Antonio possono andare incontro ad infezione batterica della pelle in quanto alcune classi batteriche possono insediarsi all’interno delle vesciche scatenando un’infezione secondaria di orgine batterica che aggrava l’infezione primaria di natura virale e che dunque richiede un trattamento ad hoc per risolversi. L’eruzione cutanea tende a guarire spontaneamente nel giro di poche settimane, come anche il prurito connesso con le pustole che si riassorbono senza lasciare cicatrici, talvolta però l’eruzione può venir infettata da alcuni batteri, tra gli effetti che possono verificarsi in questo caso ci sono degli arrossamenti che colpiscono la pelle che diventa rossa ed intorpidita, per favorire la risoluzione della complicanza può essere necessario un ciclo di antibiotici, il medico prescrive il principio farmacologico adeguato per risolvere il focus infettivo.

Casi specifici di contagio

fuoco di Sant’Antonio infezione batterica

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La trasmissione dell’infezione virale veicolata dall’herpes zoster avviene per contatto diretto tra un soggetto sano ed una persona colpita da fuoco di sant’Antonio nella sua fase eruttiva, nel caso in cui non si è mai avuta la varicella oppure se non si è stati preventivamente vaccinati contro l’agente virale. Generalmente il contagio si verifica durante la fase attiva, quando le vescicole a grappoli sono in eruzione e non si sono ancora asciugate, per cui il contatto diretto con il liquido contenuto all’interno delle pustole determina la principale via di trasmissione dell’infezione, invece non rappresentano vie di trasmissione del virus il respiro oppure i colpi di tosse. Bisogna tenere ben a mente che il fuoco di sant’Antonio si sviluppa nei soggetti precedentemente colpiti da varicella quando il virus zoster si riattiva, quindi il fuoco di sant’Antonio non è trasmissibile ad un’altra persona né attraverso l’aria, né attraverso il contatto con l’eruzione delle vescicole.