Ergotismo come si manifesta l’intossicazione
In passato si sono registrate delle vere e proprie epidemie dovute all’ergotismo, un’intossicazione dovuta al fungo Claviceps purpurea, presente nella segale cornuta, a causa del consumo smodato di graminacea e di farine contaminate, nella storia più recente talvolta le intossicazioni sono dovute principalmente all’assunzione di alcune categorie di farmaci a base di alcaloidi. L’ergotismo era anche conosciuto come ignis sacer ovvero come il fuoco sacro o fuoco di Sant’Antonio, dal momento che il santo era patrono di un ordine religioso specificatamente fondato per assistere i pazienti colpiti da vere e proprie epidemie riconducibili a questa forma di intossicazione alimentare. L’intossicazione in forma epidemica si deve generalmente all’uso di farine contaminate da polvere di sclerozi del fungo Claviceps purpurea, determinando un quadro sintomatologico che si articola in due sindromi: una forma è di natura gangrenosa e si caratterizza per l’insorgenza di disturbi circolatori che colpiscono gli arti e possono determinare la formazione di gangrena; la seconda sindrome è invece di natura neurologica poiché il soggetto risente di convulsioni ed è affetto da allucinazioni. Per altre informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Decorso dell’herpes Zoster.
Il quadro clinico dell’intossicazione
L’intossicazione dovuta al fungo Claviceps purpurea scatena un quadro di sintomi sistemici che include tra le manifestazioni più caratteristiche vomito, diarrea, nausea, disturbi alla vista, difficoltà di respirazione, parestesie, convulsioni, malessere generale, astenia; l’ergotismo può assumere anche i tratti di un disturbo cronico che in questo caso si distingue nella sindrome cancrenosa ed in quella convulsiva. Per una corretta diagnosi dell’intossicazione oltre a soffermarsi sull’analisi dei sintomi si eseguono degli esami specifici che permettono di rilevare l’infezione micotica. Per risolvere l’intossicazione il medico prescrive una terapia farmacologica che ha lo scopo principale di dare sollievo ai sintomi; in caso di avvelenamento acuto si somministra in genere l’antidoto universale che ha lo scopo di ritardare l’assorbimento del veleno. Maggiori notizie si trovano su Fuoco di Sant’Antonio danneggia i neuroni sensitivi.