Cura fuoco di Sant’Antonio: trattamento convenzionale

Fuoco di Sant'Antonio cura

Cura fuoco di Sant’Antonio: trattamento convenzionale

Cura fuoco di Sant’Antonio: quali farmaci assumere in caso di herpes zoster? I sintomi fuoco di Sant’Antonio sono spesso lievi ma è importante consultare il medico appena possibile. Il trattamento precoce può infatti aiutare a ridurne la gravità, scongiurando il rischio di complicanze anche pericolose. L’herpes zoster (o fuoco di Sant’Antonio) è una malattia infettiva caratterizzato dalla comparsa di piccole vescicole piene di liquido, simili alla varicella. Un episodio di herpes zoster è scatenato da una riattivazione dal virus varicella- zoster, lo stesso che causa la varicella.

Cura fuoco di Sant’Antonio: sintomi e complicanze

Cura fuoco di Sant'Antonio

Cura fuoco di Sant’Antonio: le cure tradizionali

La malattia inizia di solito con prurito, una sensazione di formicolio o un dolore lancinante, di solito localizzato nella zona del tronco, su un lato del corpo. Pochi giorni dopo, lungo l’area interessata, si sviluppa una eruzione cutanea in forma di vescicole. Nelle fasi iniziali, la condizione può causare dolore intenso, senza tuttavia la comparsa di bolle. Per questo il fuoco di Sant’Antonio è spesso mal diagnosticato, trattato come uno stiramento muscolare o qualche altra patologia flogistica. L’herpes zoster guarisce di solito nell’arco di 3-5 settimane.

La nevralgia post-erpetica è una complicanza dell’herpes zoster che colpisce le fibre nervose e la pelle e può essere estremamente dolorosa. Essa si verifica in genere dopo la guarigione dell’eruzione e i sintomi sono in genere limitati alla zona in cui si sono manifestate le vesciche. Questi possono includere un bruciore forte o profondo, un dolore intenso, una estrema sensibilità al tatto e al cambiamento della temperatura, prurito e intorpidimento. Si tratta tuttavia di una condizione che si verifica raramente prima dei 50 anni, ma si sviluppa in almeno il 50 per cento dei pazienti con più di 60 anni e in quasi il 75 per cento di quelli di 70 anni o più.

L’herpes zoster può anche portare ad altre complicazioni potenzialmente pericolose del sistema nervoso, tra cui l’infiammazione del cervello (encefalite) e del liquido spinale (meningite). Se l’herpes zoster si sviluppa sul viso, possono sorgere problemi di udito, di cecità temporanea o permanente e si può arrivare alla paralisi facciale. Se le bolle non sono trattate correttamente, anche le infezioni batteriche della pelle possono diventare un problema piuttosto importante.

Fuoco Sant’Antonio: qual è il trattamento convenzionale ?

La medicina convenzionale tratta spesso l’herpes zoster conservativo con farmaci sintomatici per il dolore e il prurito. Farmaci anti-infiammatori come l’ibuprofene, il paracetamolo, i narcotici di prescrizione e, talvolta, gli steroidi possono essere utilizzati per il controllo del dolore, mentre gli antistaminici sono spesso raccomandati per il prurito. Alte dosi di farmaci antivirali come l’aciclovir, il valaciclovir o il famciclovir possono essere utilizzati per ridurre la durata e la gravità dei sintomi.La terapia può garantire i migliori risultati se iniziata entro i primi due giorni dalla eruzione cutanea.

La nevralgia post-erpetica può essere trattata con una varietà di terapie: cerotti che rilasciano lidocaina e alleviano il dolore per quattro e sino a 12 ore, antidepressivi in dosi inferiori a quelle utilizzate per il trattamento della depressione: in particolare triciclici come le amitriptaline, sembrano rendere il dolore più facile da tollerare. Altri trattamenti convenzionali sono gli anticonvulsivanti come il gabapentin, i narcotici di prescrizione e la stimolazione nervosa elettrica transcutanea, che comporta l’immissione di elettrodi nella zona dolorosa.

Se si sviluppa il fuoco di Sant’Antonio si consiglia di:
– mantenere l’eruzione cutanea pulita e asciutta – questo ridurrà il rischio di infezione da batteri
– indossare abiti larghi e in fibra vegetale
– non usare antibiotici per uso topico o cerotti (medicazioni adesive) che possono rallentare il processo di guarigione
– utilizzare, se necessario, una medicazione non aderente (che non si attacchi alle vescicole) per prevenire la trasmissione del virus
Un antistaminico (un farmaco spesso usato per trattare allergie) può essere utile per prevenire il prurito di notte. Tuttavia, prima di far ricorso a questo tipo di farmaci, è importante leggere attentamente il foglietto illustrativo o di rivolgersi al farmacista.