Contagio fuoco di Sant’Antonio e varicella
I soggetti, di qualsiasi fascia di età non vaccinati contro il virus Herpes zoster che non hanno avuto la varicella, sono esposti al contagio del fuoco di Sant’Antonio anche se in questo caso il soggetto evidenzierà la varicella; invece il virus zoster del fuoco di Sant’Antonio quando è nello stadio latente non è contagioso. La trasmissione si verifica attraverso il contatto diretto con lo sfogo cutaneo caratteristico dell’infezione, quindi il contagio si veicola attraverso il contatto fisico con l’esantema: di fatto qualche giorno dopo la comparsa delle vesciche si assiste alla loro rottura che coincide con il periodo di maggiore contagiosità. Anche se quindi il virus zoster è responsabile sia della varicella che del fuoco di Sant’Antonio le modalità in cui si manifesta l’infezione è alquanto differente visto che la varicella si trasmette da un soggetto affetto ad uno sano attraverso le vie aeree quindi attraverso lo starnuto ed i colpi di tosse ravvicinati. Inoltre si può contrarre la varicella anche attraverso il contatto diretto con una persona colpita dal fuoco di Sant’Antonio se non si è stati mai vaccinati contro la varicella in tal caso il picco della contagiosità avviene nella fase attiva quando l’eruzione cutanea si è verificata. Maggiori informazioni su Il Fuoco di Sant’Antonio è contagioso?
Il vaccino Zostavax
Per limitare la diffusione del fuoco di Sant’Antonio ed i rischi connessi con la sua contagiosità è stato rilasciato negli ultimi anni lo specifico vaccino, si tratta dello Zostavax che l’Unione Europea ha rilasciato sul mercato farmacologico nel 2006. La vaccinazione viene consigliata a quei soggetti che si trovano in una fascia di età superiore ai 50 anni e che hanno già avuto la varicella, in quanto esposti al rischio di contrarre l’infezione. La vaccinazione risulta inefficace sui pazienti che evidenziano già i primi sintomi della varicella o del fuoco di Sant’Antonio. Dalle ricerche cliniche condotte sul campo grazie al Zostavax si è osservato che i soggetti tendono a sviluppare l’immunità al fuoco di Sant’Antonio; si sconsiglia la somministrazione del vaccino alle donne incinta oppure ai soggetti colpiti da malattie del sistema immunitario. Per approfondimenti si rimanda alla lettura dell’articolo Fuoco di Sant’Antonio contagio: i soggetti maggiormente esposti.