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Approfondimenti Fuoco di Sant’Antonio: tutto su contagio sintomi e cura di questa malattia virale.

Trading Healthcare: perché è il settore più prospettico

Al giorno d’oggi, investire nel mondo finanziario è diventato estremamente più complesso rispetto ad un tempo. Il comparto “free-risk”, costituito essenzialmente da obbligazioni bancarie senior, titoli di stato e polizze vita di Ramo I, non offre alcun tipo di rendimento e spinge i risparmiatori a valutare altre tipologie di strumenti finanziari

Non c’è da stupirsi, di conseguenza, se la maggior parte di essi si rivolge ai più importanti broker finanziari per allocare i propri risparmi, investendo in alcuni asset come criptovalute, forex, etf o cfd reperibili nel mondo della grande rete telematica. Oltre ad essi, si può fare trading online investendo nei comparti azionari ed obbligazionari, con dei significativi vantaggi in termini commissionali rispetto al tradizionale sportello bancario.

 Trading: i motivi della performance positiva del settore healthcare 

Quando si fa trading online è importante scegliere i settori nei quali investire. Guardando a quanto accaduto negli ultimi dieci anni, non si può far altro che notare come i titoli dei colossi del settore tecnologico abbiano offerto dei rendimenti scintillanti, trainando i listini borsistici internazionali. Una crescita che, per quanto ovvio, non può proseguire al ritmo vertiginoso degli anni ‘10 e che potrebbe conoscere qualche battuta d’arresto se, come paventato da qualche analista, aumenterà l’imposizione fiscale a carico dei colossi del web. 

Tra gli aspiranti a dominare la scena del decennio in corso, il settore sanitario è considerato il candidato numero uno da una fetta rilevante di esperti del mondo finanziario. D’altro canto, la vita dei cittadini è stata letteralmente rivoluzionata dall’avvento della pandemia, che ha radicalmente mutato il lifestyle di ognuno di noi, costringendoci ad una maggiore attenzione all’aspetto igienico e sanitario. 

Non deve stupire se l’MSCI World Health Care, l’indice mondiale borsistico attinente al mondo sanitario, sia cresciuto di oltre il 20% nell’ultimo anno, dimostrando una straordinaria resilienza alla comparsa del virus anche nei mesi più duri della pandemia. In questo momento, oltretutto, il settore è attraversato da una serie di acquisizioni e fusioni che renderanno ancora più competitive le aziende del mondo healthcare. 

L’avvento della pandemia ha reso nuovamente centrale l’aspetto sanitario, che negli ultimi vent’anni, ad onor del vero, è stato spesso considerato di secondo piano, specie nel nostro paese. È inutile negare, infatti, come i drastici tagli alla spesa sanitaria abbiano reso meno eccellente l’assistenza ai pazienti. E questo aspetto, purtroppo, è esploso pesantemente nei primi mesi della pandemia, con il nostro sistema sanitario che in alcune regioni è andato letteralmente in tilt. 

Perchè l’healthcare potrebbe essere il protagonista del decennio in corso 

La tenuta del sistema sanitario, ad onor del vero, non è stato solo un problema italiano, ma ha riguardato la maggior parte dei paesi di tutto il mondo. Ed in pochi mesi si è assistito ad un cambio di marcia repentino, con ingenti somme di denaro riversate nel settore per migliorare, in primis, la sanità pubblica. Gli investimenti in ricerca scientifica sono aumentati significativamente ed hanno portato a risultati straordinari, neppure lontanamente immaginabili solo dodici mesi fa. 

L’esempio più lampante, in tal senso, riguarda la scoperta del vaccino, annunciata dal colosso americano Pfizer dopo poco più di sei mesi dalla scoperta del virus in occidente. Un successo del mondo della ricerca senza precedenti. Basti pensare, ad esempio, al tempo occorso per sviluppare il vaccino per la varicella (42 anni), quello sul morbillo (10 anni) o l’epatite B (16 anni). 

Questa ingente mole di risorse destinate alla ricerca scientifica proseguirà anche nei prossimi anni e, nel medio periodo, potrebbe portare alla scoperta di cure estremamente efficaci anche in altri ambiti, come quello, ad esempio, delle cure oncologiche. Se lo scorso decennio è stato dominato dal digitale, quello in corso potrebbe restare alla storia per le scoperte scientifiche in ambito sanitario: investire nell’healthcare, quindi, potrebbe essere una mossa vincente. 

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Vaccino herpes zoster rischio di prendere la varicella

Vaccino herpes zoster rischio di prendere la varicella

La vaccinazione è un’ottima strategia per abbattere il rischio di sviluppare una riattivazione del virus herpes zoster e di accorciare i tempi e la gravità degli episodi residui, ma da recenti studi è stato evidenziato che il vaccino herpes zoster esporrebbe il soggetto ad un maggiore rischio di prendere la varicella. Coloro che sono stati interessati da una pregressa infezione di varicella sono propensi a sviluppare herpes zoster in età avanzata, per scongiurare questa evenienza e per mantenere funzionale il sistema immunitario degli anziani risulta efficace la vaccinazione contro l’agente patogeno responsabile del fuoco di sant’Antonio. Il vaccino Zostavax, che contiene al suo interno il virus vivo attenuato della varicella-zoster (VZV), non sembrerebbe possedere un elevato tasso di sicurezza visto che è stato scientificamente provato che quando una persona viene vaccinata don inoculazione di un virus vivo, essa continua a diffondere il virus per settimane per questo motivo il rischio di trasmissione ed esposizione ad infezione ricade sia sui soggetti vaccinati sia su quelli non sottoposti a vaccinazione. Altre notizie su: http://www.informasalus.it/it/articoli/herpes-zoster-vaccini-portatore.php. Continue reading

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Eczema erpetico come si manifesta

Eczema erpetico come si manifesta

Una malattia rara ma grave come l’eczema erpetico (eczema herpeticum, noto anche con il nome di eruzione varicelliforme di Kaposi, pustolosi varioliforme acuta e dermatite di Kaposi-Juliusberg) si manifesta come una complicanza di un’infezione da virus dell’herpes simplex che determina la comparsa di lesioni erpetiche localizzate in aree cutanee eczematose. Quest’infezione cutanea virale di natura disseminata tende di solito a svilupparsi nelle zone interessate da lesioni precedenti dovute a dermatite atopica, eczema, ustioni. Spesso il termine eczema erpetico identifica un tipo di eruzione causato dal virus herpes simplex umano ossia da una sovrainfezione della dermatite atopica veicolata dall’herpes simplex di tipo 1 (HSV-1) e meno frequentemente da herpes simplex di tipo 2 (HSV-2), ma può anche essere causata da coxsackievirus A16 oppure da altri virus. La manifestazione dell’eruzione acuta si evidenzia con la comparsa di vescicole ed erosioni in zone precedentemente interessate da altre malattie cutanee in via di guarigione, a queste eruzioni cutanee si associano altri sintomi caratteristici quali: febbre, malessere generale e linfoadenopatia. Per approfondimenti: https://www.msdmanuals.com/it-it/professionale/malattie-infettive/herpes-virus/infezioni-da-herpes-simplex-virus-hsv. Continue reading

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Fattori di rischio nevralgia post-erpetica

Fattori di rischio nevralgia post-erpetica

Tra i fattori di rischio che incidono significativamente sull’evenienza di poter sviluppare una nevralgia post-erpetica l’età gioca un ruolo centrale, dal momento che dal punto di vista clinico la condizione patologica  tende a colpire soprattutto le persone con più di 50 anni. L’incidenza della nevralgia post-erpetica aumenta progressivamente dopo i 60 anni e con l’avanzare dell’età si registra una riduzione delle probabilità di risoluzione spontanea. Oltre all’età non è stato identificato nessun altro fattore eziologico che rende possibile prevedere quali pazienti colpiti da herpes zoster potranno successivamente essere colpiti da nevralgia post-erpetica. I soggetti colpiti da questo quadro patologico risentono della sensazione persistente di dolore che si presenta a livello superficiale, e viene percepito come urente localizzandosi in un’area ben precisa interessata anche da ipersensibilità; in genere l’intensità del dolore è variabile e soggettiva, quando la sintomatologia è lieve può essere avvertito come un leggero prurito accompagnato ad una sensazione di intorpidimento. Talvolta il dolore può risentire di un’acutizzazione in caso di contatti, anche lievi a livello della sede interessata da nevralgia post-erpetica, il paziente può avvertire un dolore più lancinante nel corso di movimenti notturni, stress emotivi, sbalzi di temperatura, rumori improvvisi. Maggiori notizie su: http://www.my-personaltrainer.it/salute/nevralgia-post-erpetica.html. Continue reading

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Nuovo vaccino terapeutico herpes genitale

Nuovo vaccino terapeutico herpes genitale

Recenti studi hanno fornito i primi risultati relativi ad un nuovo vaccino terapeutico per il trattamento dell’herpes genitale, si tratta del cosiddetto vaccino GEN-003 in fase di sviluppo nei laboratori dell’azienda farmaceutica Genocea Biosciences Inc. (Massachusetts). Lo studio è stato condotto da un team diretto dalla dott.ssa Anna Wald dell’Università di Washington, in collaborazione con l’équipe del dott. David Koelle- Analizzando le componenti principali del farmaco è stato possibile rilevare il meccanismo attivato dal vaccino che permette di indirizzare la risposta immunitaria dei linfociti T. Nel corso del trial clinico è stata valutata la sicurezza e la risposta immunitaria del vaccino per il trattamento di infezioni provocate dall’herpes genitale di diversa entità, i dati hanno dimostrato che i pazienti che hanno ricevuto tre dosi di GEN-003 hanno visto ridursi il fenomeno del rilascio virale, mentre i pazienti che hanno ricevuto la somministrazione del placebo non hanno beneficiato di alcuna riduzione della manifestazione. Inoltre i dati dello studio hanno evidenziato che l’immunizzazione garantita dal vaccino GEN-003 è strettamente connessa con l’attivazione delle cellule T, in particolare la risposta dei linfociti T risulta incrementata, inoltre il vaccino permette di rendere più alto il tasso di neutralizzazione degli anticorpi. Per approfondimenti si rimanda alla lettura di: http://www.italiasalute.it/12532/Allo-studio-nuovo-vaccino-contro-l’herpes.html. Continue reading

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Irritazione del nervo grande occipitale

Irritazione del nervo grande occipitale

La nevralgia di Arnold, detta anche nevralgia occipitale, è un tipo di cefalea occipitale spesso confusa con sindromi emicraniche o con algie craniche che sorge come consguenza diretta dell’irritazione del nervo grande occipitale (grande e piccolo occipitale di Arnold). Il nervo grande occipitale di Arnold ha origine dal ramo di divisione mediale della branca posteriore del secondo nervo cervicale, si tratta nello specifico di un nervo sensitivo che prende parte al processo di innervazione della cute e del cuoio capelluto della regione occipitale e della galea capitis. L’insorgenza della nevralgia occipitale è da imputare ad alcuni danni a carico dei nervi occipitali prodotti da fattori eziologici quali: traumatismi, contrazioni ripetute dei muscoli del collo, malformazioni del rachide cervicale, patologie degenerative-artrosiche, condizioni infiammatorie, stress fisici, complicanze mediche, eventuali trattamenti radioterapici a livello del collo. Non sono rari i casi dove la causa dell’irritazione del nervo occipitale non viene identificata, anche dopo aver eseguito indagini di tipo radiologico. Per altre notizie si rimanda alla lettura di https://www.fuocodisantantonio.net/nevralgia-del-nervo-di-arnold-come-si-manifesta/. Continue reading

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Herpes zoster recidivo

Herpes zoster recidivo

Di solito l’insorgenza dello zoster si verifica una sola volta nella vita, in alcuni casi, in circa l’1% della popolazione, si può avere un secondo episodio e più raramente un terzo nei soggetti che presentano un sistema immunitario debilitato, i casi di herpes zoster recidivo non tendono ad evidenziarsi nei soggetti in buono stato. Il picco d’incidenza si registra fra i 50 ed i 70 anni, questa fascia di età risulta maggiormente colpita da questo tipo di infezione come conseguenza di una diminuzione nella cellularità immunitaria: una buona percentuale di persone sane che hanno superato i 60 anni, da un punto di vista immunitario non è dotato di anticorpi dosabili contro il virus della varicella zoster. Tra gli altri fattori che possono predisporre alla riattivazione del virus della varicella vanno segnalati condizioni quali: uso di immunodepressori o corticosteroidi; irradiazione locale; tumori; traumi; interventi di chirurgia. Le lesioni dell’herpes zoster recidivo si ripresentano nei pazienti generalmente nella stessa sede dell’episodio iniziale. Maggiori informazioni si trovano su https://www.msd-italia.it/altre/geriatria/sez_15/sez15_123l.html. Continue reading

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Cause e rimedi per le macchie della pelle

Le macchie della pelle originano da diverse cause e presentano altrettanti differenti rimedi. Esse derivano da un’eccessiva produzione di melanina a lungo termine: la melanina è un pigmento prodotto da cellule (melanociti) epidermiche superficiali che conferisce alla stessa il caratteristico colorito bronzeo tipico della stagione estiva e balneare soprattutto. I raggi solari, penetrando nella pelle, ne modificano la colorazione di base adattandosi alle caratteristiche di ogni cute, legata anche al colore degli occhi e dei capelli. Non tutti sanno che le macchie della pelle derivanti dall’abbronzatura, sono discendenti dirette di un meccanismo che è di pura autodifesa, attuato dall’organismo per proteggersi in tempo reale dai danni del sole cosiddetto “cattivo”. Con il passare del tempo e l’avanzare del processo d’invecchiamento corporeo, il suddetto meccanismo si altera generando appunto le macchie della pelle ossia una produzione eccessiva o modificata di melanina. Le macchie della pelle sono di vari tipi: il Melasma, ossia il deposito troppo abbondante di melanina nella cute, dovuto, si ipotizza, a determinati ormoni sessuali, in primis gli estrogeni, anche se il principale fautore del Melasma rimane l’esporsi senza attenzione ai raggi solari. Esistono poi le efelidi, macchie piccine della pelle facenti parte del patrimonio genetico del soggetto che ne è portatore; le lentiggini invece sono macchie della pelle che si modulano in base all’esposizione solare e dipendono da un aumento del numero dei melanociti e della melanina.

Rimedi

Nel caso si soffra di macchie della pelle, i rimedi alle stesse devono essere valutati in sede di visita dermatologica, durante cui verrà valutata la situazione generale e specifica del pigmento con conseguente prescrizione d’idonea terapia. Attualmente i rimedi per le macchie della pelle sono molti, ma va ricordato che esse non scompariranno mai del tutto, potranno essenzialmente essere soggette a schiarimento nel tempo. Uno dei primi approcci avente tale fine è la terapia topica che sfrutta preparazioni a base di nutrienti depigmentanti. Esiste poi il peeling chimico, tecnica consistente nell’applicazione di determinati reagenti chimici quali acido glicolico, acido salicilico e acido retinoico a seconda dei casi da trattare. Gradualmente questi acidi vanno a lisciare gli strati superficiali della pelle assicurandone un netto miglioramento e schiarimento. Molto in voga negli ultimi anni, anche in fatto di macchie della pelle è la crioterapia che, agendo tramite azoto liquido a  temperature molto basse, crea una vera e propria lesione sulla pelle in grado, velocemente, di scomparire portando con se anche le macchie. Sicuramente meno invasiva è la terapia laser per schiarire le macchie della pelle: avendo un’azione capillarmente selettiva, tale trattamento permette di agire con la massima precisione sul pigmento in eccesso. In definitiva, nonostante chi soffra di macchie della pelle può star sicuro di migliorare il proprio difetto, comunque mettere in pratica i dovuti accorgimenti è fondamentale, non solo per implementare le terapie che si seguono ma anche per prevenire formazione ed aumento delle macchie stesse. E’ bene godersi l’esposizione al sole quando possibile ma con l’idonea protezione solare nonché nei tempi stabiliti a livello medico e sanitario.

Fonte : www.macchiesullapelle.it

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Herpes zoster nasale come si manifesta

Herpes zoster nasale come si manifesta

I virus erpetici sono responsabili di focus infettivi in diversi distretti del corpo, si parla di herpes zoster nasale quando le manifestazioni dell’infezione di questo virus danno forma ad eruzioni di tipo  vescicolare sulla cute esterna del naso, nel vestibolo e talvolta dentro la cavità nasale. Questo tipo di infezione viene causata dall’herpes zoster localizzato nel ramo mascellare del nervo trigemino, la problematica oltre a creare disagio a livello estetico, per la comparsa di croste sul naso, può anche determinare delle fifficoltà a livello funzionale, in alcuni casi si possono registrare delle complicazioni: il dolore posterpetico può diventare di tipo cronico perdurando anche dopo la guarigione delle lesioni a livello cutaneo. In alcuni casi il quadro patologico dell’herpes zoster nasale può prevedere la comparsa di vescicole in altre aree con interessamento del focus infettivo  lungo la distribuzione della seconda branca del nervo interessato, per cui le vescicole possono comparire sulla guancia dello stesso lato dove si forma la lesione nasale, ma non oltre la linea mediana. Per altre informazioni su tale argomento si rimanda alla lettura di https://www.starbene.it/medicina-a-z/herpes-zoster-nasale. Continue reading

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Formazione di flittene

Formazione di flittene

La formazione di flittene, ossia di una vescicola contenente liquido sieroso oppure ematico che si sviluppa tra l’epidermide e gli strati sottostanti, si manifesta con una raccolta di liquido dove si concentra sangue (flittena ematica) o pus, come conseguenza di una precedente infezione di natura batterica. Si tratta di un sintomo che può manifestarsi nel contesto di diverse condizioni patologiche quali: impetigine, patereccio, fuoco di Sant’Antonio, varicella, herpes simplex, pemfigo volgare, eczema disidrosico, giradito, congelamento,  ustioni di secondo grado. Questo tipo di vescicola cutanea oltre ad essere associata ad infezioni di tipo virale, può svilupparsi come lesione da imputare ad alcune patologie autoimmuni ma può anche evidenziarsi come segno associato a condizioni quali: traumatismi; frizione; sfregamento; esposizione al freddo estremo; esposizione a sostanze chimiche; reazioni allergiche a farmaci; episodi di reazione a cosmetici oppure a delle sostanze urticanti. Per approfondimenti si rimanda alla lettura di http://www.humanitas.it/sintomi/flittene. Continue reading

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