• 5 consigli per dimagrire

    Dimagrire è una prerogativa per molti, in quanto l’Italia è uno dei Paesi con più casi di persone in sovrappeso. Avere la pancia gonfia risulta un problema per diversi aspetti, tra cui quello salutare e psicologico.

    Infatti, c’è chi si guarda allo specchio e sviluppa complessi legati alla propria estetica, e molto spesso urge un consulto dallo psicologo per trovare serenità. Ma è soprattutto una questione salutare, in quanto essere fuori forma implica delle difficoltà respiratorie quando si è parecchio in movimento o vengono fatti degli sforzi eccessivi per il corpo.

    Ci sono però una certa quantità di metodi per poter perdere peso: ecco 5 consigli per dimagrire.

    Nutrizionista e dieta bilanciata

    La prima cosa da fare quando si vuole dimagrire, è affidarsi ad un nutrizionista per poter ottenere consigli alimentari. Infatti, cominciare una dieta bilanciata è il passaggio fondamentale per cominciare a perdere peso.

    Grazie alle preziose indicazioni del medico dietologo si possono perdere i grassi in eccesso in maniera sana, evitando cibi zuccherosi e i troppi carboidrati. L’elemento imprescindibile che ogni nutrizionista ha da offrire ai pazienti, è l’essere un gran motivatore.

    Prima di tutto, quando si fissa un appuntamento con un dietologo si chiariscono gli obiettivi da raggiungere, facendo anche una stima dei tempi.

    Il nutrizionista è in grado di stilare una dieta ascoltando i gusti di chi ha di fronte e incoraggiando a fare sempre meglio, purché non si abbandoni il desiderio di perdere peso in modo sano.

    Il benessere fisico è fondamentale, e un buon dietologo sa come intervenire se dovessero presentarsi dei cali di volontà o se deve apportare dei cambiamenti in corso d’opera.

    Personal Trainer

    Un’altra figura fondamentale per poter perdere peso in maniera sana e veloce, è il Personal Trainer. Questo professionista è abile nel mettere a disposizione le sue conoscenze sia per quanto riguarda l’alimentazione che gli esercizi fisici, componendo una dieta bilanciata e una scheda di attività da portare avanti nei mesi. Infatti, si tratta di un’opzione decisamente più costosa delle altre e dello stesso nutrizionista, ma i risultati da raggiungere sono ragguardevoli e a dir poco esaltanti per i pazienti.

    Il Personal Trainer è un motivatore, ma lo è ancor di più quando c’è da portare a termine la scheda degli esercizi in palestra o nel suo studio, oppure ancora all’aria aperta se si tratta di attività dinamiche il cui scopo è bruciare calorie. Seguendo i pazienti passo dopo passo, i Personal Trainer conoscono i segreti dei movimenti, come eseguirli correttamente e come renderli efficaci al 100%.

    Inoltre, è sempre disponibile ad ascoltare gli obiettivi individuali e può modificare sia la dieta in base ai gusti del paziente che la scheda degli esercizi.

    Prodotti dimagranti: integratori e compresse

    Oltre ad una dieta equilibrata, esistono dei prodotti dimagranti in grado di aiutare l’organismo a ridurre il grasso in eccesso. Si tratta di accessori, quindi sarebbe inutile sviare dieta ed esercizio assorbendo tali prodotti.

    Questi utili alleati sono in tanti sul mercato, soprattutto sui portali online come Reduslim.it, dove è possibile acquistare integratori alimentari e compresse dimagranti.

    Grazie a questi prodotti può migliorare la digestione e si riduce il gonfiore della pancia, calmando il senso di fame e arginando il cortisolo, l’ormone dello stress.

    Attività fisica

    Imprescindibile così come lo è una dieta bilanciata, svolgere attività fisica in palestra o all’aperto. Ogni occasione deve diventare buona per potersi muovere e bruciare calorie, così da dimagrire nel breve tempo: salire le scale invece che con l’ascensore; andare a correre; muoversi in bicicletta piuttosto che in macchina; camminare il più possibile.

    Evitare cibi grassi

    Quando si segue una dieta, è essenziale limitare il più possibile i carboidrati e soprattutto vanno evitati i cibi grassi, nonché le bevande.

    Da eliminare Coca Cola e alcol, che contengono troppi zuccheri al loro interno.

    Dolci, ingredienti fritti, latticini e salumi eccessivamente salati, sono da evitare finché non si raggiunge l’obiettivo prefissato.

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  • Cosa bisogna avere in casa per assistere un disabile

    Non è mai facile prendersi cura di una persona che presenta disabilità motorie, soprattutto se si opta per intraprendere un percorso domestico. Qualora, infatti, si scegliesse di assistere un disabile in casa, è necessario riuscire a procurarsi diverse attrezzature per permettere alla persona interessata di avere una vita quanto più comoda possibile. L’aiuto non è soltanto per chi ha una disabilità, ma anche per coloro che hanno deciso di prendersene cura. Infatti, possedere i giusti strumenti può ammorbidire le difficoltà e spianare la strada verso una maggiore serenità familiare. Ecco cosa bisogna avere in casa per assistere un disabile.

    Letti elettrici

    L’attrezzatura giusta è fondamentale per assistere un disabile in casa, soprattutto se presenta difficoltà motorie gravi. I letti elettrici per disabili rappresentano una comoda soluzione per i pazienti, in particolar modo gli allettati obbligati a passarvi la maggior parte del proprio tempo. Un letto elettrico ideale deve garantire una certa libertà di movimento a chi ne usufruisce, deve avere il servipranzo e le sponde motorizzate regolabili. Ovviamente il primo fattore da testare è la resistenza, perché la sicurezza non può essere un’opzione ma una certezza.

    Sedia a rotelle elettrica portatile

    Anche se per uso esclusivamente domestico, dare una tale mobilità alla persona disabile può aiutarla psicologicamente nel farla sentire più indipendente. La sedia a rotelle elettrica portatile permette anche di uscire in totale sicurezza, grazie alle ruote brevettate ad altissima resistenza. Molto utile sia per persone con difficoltà motorie che di deambulazione. Il fatto che sia pieghevole la rende facilmente trasportabile in qualsiasi altro ambiente o da riporre in casa quando non è in uso.

    Carrozzina con WC

    Una carrozzina con WC presenta più funzioni, e lo fa con estrema comodità grazie all’imbottitura. La sua caratteristica principale è di fornire non solo un comodo appoggio al disabile, ma anche un bagno da utilizzare ovunque grazie al secchio incluso. Lo si può utilizzare come sedia per la doccia, in modo da facilitare la vita della persona che la usa o a chi invece deve aiutarla a lavarsi. Possono essere aggiunte, volendo, anche delle rotelle mediche silenziose, così come lo sterzo flessibile e facile da controllare. L’altezza è regolabile manualmente, mentre il sollevamento è a manovella.

    Maniglia doccia

    La maniglia doccia è imprescindibile per aiutare il disabile a mantenere l’equilibrio mentre si lava, altrimenti rischierebbe di scivolare più e più volte. Non lascia segni e non danneggia la superficie, anzi le ventose si attaccano facilmente alla parete. Tutte le ventose, due o tre che siano, hanno un’impugnatura antiscivolo che è in plastica di alta qualità, ma è la gomma a far scivolare l’acqua permettendo alla maniglia di restare ben salda.

    Barra bagno

    Per assistere in casa un disabile torna utile la barra bagno, con i suoi morsetti antiscivolo in grado di essere girati a 360°. Si possono regolare l’angolazione, l’altezza e la larghezza di ambo i lati di questa sponda di sicurezza, che può essere fissata stabilmente accanto al water senza rischiare che si ribalti. Importante avere i poggiapiedi più grandi possibili, in modo tale da permettere alla ventosa sottovuoto di attecchire sul suolo fungendo da ottimo antiscivolo.

    Sollevatore elettrico

    Di fondamentale importanza avere in casa un sollevatore elettrico per poter soddisfare le diverse esigenze di un disabile. Ogni qualvolta il paziente deve alzarsi per spostarsi, chi se ne prende cura può contare sull’aiuto meccanico di questo attrezzo. Bisogna assicurarsi che il sollevatore elettrico presenti un design tale da permettere una certa libertà di movimento. Inoltre, i braccioli possono estendersi su entrambi i lati e l’altezza è regolabile. Utile anche come sedia.

    Deambulatore pieghevole

    Altro attrezzo fondamentale se il disabile può lentamente camminare facendone uso. Il deambulatore pieghevole presenta generalmente una struttura in alluminio, una barra stabilizzatrice in acciaio, una impugnatura in poliuretano e i puntali in gomma. Può facilitare lo spostamento o lo si può adoperare per riprendere confidenza con le attività motorie.

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  • Trading Healthcare: perché è il settore più prospettico

    Al giorno d’oggi, investire nel mondo finanziario è diventato estremamente più complesso rispetto ad un tempo. Il comparto “free-risk”, costituito essenzialmente da obbligazioni bancarie senior, titoli di stato e polizze vita di Ramo I, non offre alcun tipo di rendimento e spinge i risparmiatori a valutare altre tipologie di strumenti finanziari

    Non c’è da stupirsi, di conseguenza, se la maggior parte di essi si rivolge ai più importanti broker finanziari per allocare i propri risparmi, investendo in alcuni asset come criptovalute, forex, etf o cfd reperibili nel mondo della grande rete telematica. Oltre ad essi, si può fare trading online investendo nei comparti azionari ed obbligazionari, con dei significativi vantaggi in termini commissionali rispetto al tradizionale sportello bancario.

     Trading: i motivi della performance positiva del settore healthcare 

    Quando si fa trading online è importante scegliere i settori nei quali investire. Guardando a quanto accaduto negli ultimi dieci anni, non si può far altro che notare come i titoli dei colossi del settore tecnologico abbiano offerto dei rendimenti scintillanti, trainando i listini borsistici internazionali. Una crescita che, per quanto ovvio, non può proseguire al ritmo vertiginoso degli anni ‘10 e che potrebbe conoscere qualche battuta d’arresto se, come paventato da qualche analista, aumenterà l’imposizione fiscale a carico dei colossi del web. 

    Tra gli aspiranti a dominare la scena del decennio in corso, il settore sanitario è considerato il candidato numero uno da una fetta rilevante di esperti del mondo finanziario. D’altro canto, la vita dei cittadini è stata letteralmente rivoluzionata dall’avvento della pandemia, che ha radicalmente mutato il lifestyle di ognuno di noi, costringendoci ad una maggiore attenzione all’aspetto igienico e sanitario. 

    Non deve stupire se l’MSCI World Health Care, l’indice mondiale borsistico attinente al mondo sanitario, sia cresciuto di oltre il 20% nell’ultimo anno, dimostrando una straordinaria resilienza alla comparsa del virus anche nei mesi più duri della pandemia. In questo momento, oltretutto, il settore è attraversato da una serie di acquisizioni e fusioni che renderanno ancora più competitive le aziende del mondo healthcare. 

    L’avvento della pandemia ha reso nuovamente centrale l’aspetto sanitario, che negli ultimi vent’anni, ad onor del vero, è stato spesso considerato di secondo piano, specie nel nostro paese. È inutile negare, infatti, come i drastici tagli alla spesa sanitaria abbiano reso meno eccellente l’assistenza ai pazienti. E questo aspetto, purtroppo, è esploso pesantemente nei primi mesi della pandemia, con il nostro sistema sanitario che in alcune regioni è andato letteralmente in tilt. 

    Perchè l’healthcare potrebbe essere il protagonista del decennio in corso 

    La tenuta del sistema sanitario, ad onor del vero, non è stato solo un problema italiano, ma ha riguardato la maggior parte dei paesi di tutto il mondo. Ed in pochi mesi si è assistito ad un cambio di marcia repentino, con ingenti somme di denaro riversate nel settore per migliorare, in primis, la sanità pubblica. Gli investimenti in ricerca scientifica sono aumentati significativamente ed hanno portato a risultati straordinari, neppure lontanamente immaginabili solo dodici mesi fa. 

    L’esempio più lampante, in tal senso, riguarda la scoperta del vaccino, annunciata dal colosso americano Pfizer dopo poco più di sei mesi dalla scoperta del virus in occidente. Un successo del mondo della ricerca senza precedenti. Basti pensare, ad esempio, al tempo occorso per sviluppare il vaccino per la varicella (42 anni), quello sul morbillo (10 anni) o l’epatite B (16 anni). 

    Questa ingente mole di risorse destinate alla ricerca scientifica proseguirà anche nei prossimi anni e, nel medio periodo, potrebbe portare alla scoperta di cure estremamente efficaci anche in altri ambiti, come quello, ad esempio, delle cure oncologiche. Se lo scorso decennio è stato dominato dal digitale, quello in corso potrebbe restare alla storia per le scoperte scientifiche in ambito sanitario: investire nell’healthcare, quindi, potrebbe essere una mossa vincente. 

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  • Vaccino herpes zoster rischio di prendere la varicella

    Vaccino herpes zoster rischio di prendere la varicella

    La vaccinazione è un’ottima strategia per abbattere il rischio di sviluppare una riattivazione del virus herpes zoster e di accorciare i tempi e la gravità degli episodi residui, ma da recenti studi è stato evidenziato che il vaccino herpes zoster esporrebbe il soggetto ad un maggiore rischio di prendere la varicella. Coloro che sono stati interessati da una pregressa infezione di varicella sono propensi a sviluppare herpes zoster in età avanzata, per scongiurare questa evenienza e per mantenere funzionale il sistema immunitario degli anziani risulta efficace la vaccinazione contro l’agente patogeno responsabile del fuoco di sant’Antonio. Il vaccino Zostavax, che contiene al suo interno il virus vivo attenuato della varicella-zoster (VZV), non sembrerebbe possedere un elevato tasso di sicurezza visto che è stato scientificamente provato che quando una persona viene vaccinata don inoculazione di un virus vivo, essa continua a diffondere il virus per settimane per questo motivo il rischio di trasmissione ed esposizione ad infezione ricade sia sui soggetti vaccinati sia su quelli non sottoposti a vaccinazione. Altre notizie su: http://www.informasalus.it/it/articoli/herpes-zoster-vaccini-portatore.php. Continue reading

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  • Eczema erpetico come si manifesta

    Eczema erpetico come si manifesta

    Una malattia rara ma grave come l’eczema erpetico (eczema herpeticum, noto anche con il nome di eruzione varicelliforme di Kaposi, pustolosi varioliforme acuta e dermatite di Kaposi-Juliusberg) si manifesta come una complicanza di un’infezione da virus dell’herpes simplex che determina la comparsa di lesioni erpetiche localizzate in aree cutanee eczematose. Quest’infezione cutanea virale di natura disseminata tende di solito a svilupparsi nelle zone interessate da lesioni precedenti dovute a dermatite atopica, eczema, ustioni. Spesso il termine eczema erpetico identifica un tipo di eruzione causato dal virus herpes simplex umano ossia da una sovrainfezione della dermatite atopica veicolata dall’herpes simplex di tipo 1 (HSV-1) e meno frequentemente da herpes simplex di tipo 2 (HSV-2), ma può anche essere causata da coxsackievirus A16 oppure da altri virus. La manifestazione dell’eruzione acuta si evidenzia con la comparsa di vescicole ed erosioni in zone precedentemente interessate da altre malattie cutanee in via di guarigione, a queste eruzioni cutanee si associano altri sintomi caratteristici quali: febbre, malessere generale e linfoadenopatia. Per approfondimenti: https://www.msdmanuals.com/it-it/professionale/malattie-infettive/herpes-virus/infezioni-da-herpes-simplex-virus-hsv. Continue reading

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  • Fattori di rischio nevralgia post-erpetica

    Fattori di rischio nevralgia post-erpetica

    Tra i fattori di rischio che incidono significativamente sull’evenienza di poter sviluppare una nevralgia post-erpetica l’età gioca un ruolo centrale, dal momento che dal punto di vista clinico la condizione patologica  tende a colpire soprattutto le persone con più di 50 anni. L’incidenza della nevralgia post-erpetica aumenta progressivamente dopo i 60 anni e con l’avanzare dell’età si registra una riduzione delle probabilità di risoluzione spontanea. Oltre all’età non è stato identificato nessun altro fattore eziologico che rende possibile prevedere quali pazienti colpiti da herpes zoster potranno successivamente essere colpiti da nevralgia post-erpetica. I soggetti colpiti da questo quadro patologico risentono della sensazione persistente di dolore che si presenta a livello superficiale, e viene percepito come urente localizzandosi in un’area ben precisa interessata anche da ipersensibilità; in genere l’intensità del dolore è variabile e soggettiva, quando la sintomatologia è lieve può essere avvertito come un leggero prurito accompagnato ad una sensazione di intorpidimento. Talvolta il dolore può risentire di un’acutizzazione in caso di contatti, anche lievi a livello della sede interessata da nevralgia post-erpetica, il paziente può avvertire un dolore più lancinante nel corso di movimenti notturni, stress emotivi, sbalzi di temperatura, rumori improvvisi. Maggiori notizie su: http://www.my-personaltrainer.it/salute/nevralgia-post-erpetica.html. Continue reading

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  • Prevenzione virus varicella-zoster in gravidanza

    Prevenzione virus varicella-zoster in gravidanza

    Le nuove raccomandazioni sulla prevenzione virus varicella-zoster in gravidanza prevedono per le gestanti non immuni che sono state esposte alla varicella la profilassi con immunoglobuline per varicella-zoster ossia con immunoglobuline specifiche, con lo scopo di contrastare l’insorgenza di eventuali complicazioni. La varicella può rappresentare un problema per la salute durante la gravidanza, per questo è importante adottare tutte le misure necessarie per evitare il possibile contagio: la varicella è un tipo di infezione altamente contagiosa per questo in caso di sintomatologia è bene richiedere rapidamente le cure mediche. L’infezione da VZV tende mediamente ad interessare 3 gravidanze ogni 1000, ed il passaggio del virus dalla madre al bambino è alquanto raro e dipende dal momento in cui l’agente virale viene trasmesso alla madre, ma la morbidità associata alla varicella nelle gestanti è un’evenienza possibile che deve essere scongiurata attraverso delle cure appropriate. Si può determinare inoltre la suscettibilità della donna in gravidenza attraverso un’attenta anamnesi rispetto alla varicella o l’herpes zoster, in caso di una passata infezione del virus della varicella allora la donna è immune. Altre notizie si trovano su: http://www.vitadidonna.it/gravidanza/malattie-infettive/varicella-gravidanza-prevenzione-contagio.html. Continue reading

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  • Nuovo vaccino terapeutico herpes genitale

    Nuovo vaccino terapeutico herpes genitale

    Recenti studi hanno fornito i primi risultati relativi ad un nuovo vaccino terapeutico per il trattamento dell’herpes genitale, si tratta del cosiddetto vaccino GEN-003 in fase di sviluppo nei laboratori dell’azienda farmaceutica Genocea Biosciences Inc. (Massachusetts). Lo studio è stato condotto da un team diretto dalla dott.ssa Anna Wald dell’Università di Washington, in collaborazione con l’équipe del dott. David Koelle- Analizzando le componenti principali del farmaco è stato possibile rilevare il meccanismo attivato dal vaccino che permette di indirizzare la risposta immunitaria dei linfociti T. Nel corso del trial clinico è stata valutata la sicurezza e la risposta immunitaria del vaccino per il trattamento di infezioni provocate dall’herpes genitale di diversa entità, i dati hanno dimostrato che i pazienti che hanno ricevuto tre dosi di GEN-003 hanno visto ridursi il fenomeno del rilascio virale, mentre i pazienti che hanno ricevuto la somministrazione del placebo non hanno beneficiato di alcuna riduzione della manifestazione. Inoltre i dati dello studio hanno evidenziato che l’immunizzazione garantita dal vaccino GEN-003 è strettamente connessa con l’attivazione delle cellule T, in particolare la risposta dei linfociti T risulta incrementata, inoltre il vaccino permette di rendere più alto il tasso di neutralizzazione degli anticorpi. Per approfondimenti si rimanda alla lettura di: http://www.italiasalute.it/12532/Allo-studio-nuovo-vaccino-contro-l’herpes.html. Continue reading

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  • Dolore associato al fuoco di sant’Antonio

    Dolore associato al fuoco di sant’Antonio

    L’insorgenza del dolore associato al fuoco di sant’Antonio è dovuto al processo infiammatorio  provocato dal passaggio del virus sul nervo e non sulla pelle; in genere la sensazione di dolore tende a manifestarsi qualche settimana prima della comparsa della caratteristica eruzione cutanea tipica di questo focus virale, talvolta poi il dolore può perdurare a lungo dopo la guarigione delle croste. Non si può essere colpiti dal quadro patologico del fuoco di sant’Antonio se non si è già venuti a contatto con il virus della varicella, in genere i soggetti colpiti da varicella sono maggiormente esposti al rischio di presentare manifestazioni dolorose da herpes zoster. Il fuoco di sant’Antonio rappresenta un focus infettivo secondario visto che si tratta della riattivazione del virus VZV, che anche a distanza di molti anni può uscire dalle cellule nervose, immettersi sul nervo e provocare l’infezione che si localizza a livello della zona cutanea su cui scorre quel nervo. Dal momento che il virus herpes zoster può passare tramite i gangli nervosi su più nervi si possono manifestare eruzioni più estese con interessamento di diversi distretti cutanei. Per altre notizie si rimanda alla lettura di https://www.farmacoecura.it/malattie/fuoco-di-s-antonio-o-herpes-zoster-foto-contagio-gravidanza-terapia/. Continue reading

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  • Irritazione del nervo grande occipitale

    Irritazione del nervo grande occipitale

    La nevralgia di Arnold, detta anche nevralgia occipitale, è un tipo di cefalea occipitale spesso confusa con sindromi emicraniche o con algie craniche che sorge come consguenza diretta dell’irritazione del nervo grande occipitale (grande e piccolo occipitale di Arnold). Il nervo grande occipitale di Arnold ha origine dal ramo di divisione mediale della branca posteriore del secondo nervo cervicale, si tratta nello specifico di un nervo sensitivo che prende parte al processo di innervazione della cute e del cuoio capelluto della regione occipitale e della galea capitis. L’insorgenza della nevralgia occipitale è da imputare ad alcuni danni a carico dei nervi occipitali prodotti da fattori eziologici quali: traumatismi, contrazioni ripetute dei muscoli del collo, malformazioni del rachide cervicale, patologie degenerative-artrosiche, condizioni infiammatorie, stress fisici, complicanze mediche, eventuali trattamenti radioterapici a livello del collo. Non sono rari i casi dove la causa dell’irritazione del nervo occipitale non viene identificata, anche dopo aver eseguito indagini di tipo radiologico. Per altre notizie si rimanda alla lettura di https://www.fuocodisantantonio.net/nevralgia-del-nervo-di-arnold-come-si-manifesta/. Continue reading

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